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Domanda allo psicoterapeuta:


Gent.mo dott. Zambello,
da cosa è possibile distinguere il disturbo borderline di personalità dal disturbo dipendente di personalità?
Grazie.Saluti

Risposta del Dott.Zambello: Gent.ma/o Mel,
queste categorie diagnostiche non appartengono allo psicoanalista. Comunque, per informazione le riporto cosa dice il manuale diagnostico psichiatrico.

Diagnosi secondo il DSM IV-TR Il disturbo di personalità borderline è un disturbo delle aree: affettivo, cognitivo e comportamentale. Le caratteristiche essenziali di questo disturbo sono una modalità pervasiva di instabilità delle relazioni interpersonali, dell’immagine di sé e dell’umore e una marcata impulsività comparse nella prima età adulta e presenti in vari contesti, come indicato da cinque (o più) dei seguenti elementi:

1.sforzi disperati di evitare un reale o immaginario abbandono;
2.un quadro di relazioni interpersonali instabili e intense, caratterizzate dall’alternanza tra gli estremi di iperidealizzazione e svalutazione;
3.alterazione dell’identità: immagine di sé e percezione di sé marcatamente e persistentemente instabili;
4.impulsività in almeno due aree che sono potenzialmente dannose per il soggetto (quali spendere oltre misura, sessualità promiscua, abuso di sostanze, guida spericolata, abbuffate etc.);
5.ricorrenti minacce, gesti, comportamenti suicidari o comportamento automutilante;
6.instabilità affettiva dovuta a una marcata reattività dell’umore (es. episodica intensa disforia o irritabilità e ansia, che di solito durano poche ore e, soltanto più raramente più di pochi giorni);
7.sentimenti cronici di vuoto;
8.rabbia immotivata ed intensa o difficoltà a controllare la rabbia (es. frequenti accessi di ira o rabbia costante, ricorrenti scontri fisici etc.);
9.ideazione paranoide o gravi sintomi dissociativi transitori, legati allo stress.

Si definisce disturbo dipendente di personalità (DDP) il quadro patologico caratterizzato da un comportamento sottomesso e adesivo, legato ad un eccessivo bisogno di essere accuditi.

I soggetti affetti da questo disturbo sperimentano una fase ossessiva di ricerca di certezze, sicurezze e conforto da parte di altre persone (normalmente familiari e/o amici in generale), in una forma talvolta paragonabile alla depressione e spesso collegata a cause scatenanti collaterali quali traumi infantili o problematiche esistenziali.

È difficile individuare nella maggior parte dei casi il comportamento con cui si manifesta questa condizione nel soggetto in esame: si possono avere casi di comportamento remissivo/depressivo come ossessivo/aggressivo, in casi particolarmente complessi e intersecati con altri disturbi paralleli si possono verificare entrambi i comportamenti, succedendosi fra di loro in modo repentino.

Criteri diagnostici (DSM-IV TR)
1.La persona ha difficoltà a prendere le decisioni quotidiane senza richiedere un'eccessiva quantità di consigli e rassicurazioni
2.Ha bisogno che altri si assumano la responsabilità per la maggior parte dei settori della sua vita
3.Ha difficoltà ad esprimere disaccordo verso gli altri per il timore di perdere supporto o approvazione (nota per il clinico: non vanno inclusi timori realistici di punizioni)
4.Ha difficoltà ad iniziare progetti o a fare cose autonomamente (per una mancanza di fiducia nel proprio giudizio o nelle proprie capacità piuttosto che per mancanza di motivazione od energia)
5.Può giungere a qualsiasi cosa pur di ottenere accudimento e supporto da altri, fino al punto di offrirsi per compiti spiacevoli
6.Si sente a disagio e indifeso quando è solo per timori esagerati di essere incapace a provvedere a se stesso
7.Quando termina una relazione stretta ricerca urgentemente un'altra relazione come fonte di accudimento e di supporto
8.Si preoccupa in modo non realistico di essere lasciato a provvedere a se stesso


Aggiunto: Dicembre 11, 2011
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Domanda allo psicoterapeuta:


grazie per la sua risposta.il medico di famiglia,alle mie insistenze,mi ha fatto l'impegnativa per una TAC al encefalo.pensa che vada bene lo stesso?o devo cambiare e fare una RMN ?GRAZIE MILLE!davvero,per me e stato molto importante ricevere la sua risposta molto chiara e tempestiva.

Risposta del Dott.Zambello: Gent.ma Signora,
in casi come il suo la RM è più dirimente rispetto alla
TAC. E' vero che molto spesso nei Pronti Soccorsi fanno diagnosi con la TAC.
Se vuole uscire da questo impasse, vada da un Neurologo e faccia decidere a lui. Poi, come credo, quando sarà tutto negativo, chieda aiuto ad uno Psichiatra.


Aggiunto: Dicembre 11, 2011
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Domanda allo psicoterapeuta:


Buongiorno, vorrei chiederle cosa pensa degli esorcismi: paiono essere, a quanto mi risulta, trasversali a tutte le culture religiose. Ho personalmente assistito ad esorcismi condotti da Mons. Milingo, e da altre persone, meno famose, ma non mi sono mai fatto un'idea precisa. Ritengo padre Amorth un solenne buffone, così come Milingo, tuttavia mi interessava sapere chi, secondo lei, fossero quelle persone che ho visto dare in escandescenze: figuranti? schizofrenici? Persone che da piccole sono state terrorizzate con un'idea di peccato, magari "originale"? Chi erano gli indemoniati esorcizzati da Gesù Cristo? Non sapendo dare una risposta a queste domande, me la cavai tempo addietro con un aforisma: Non c'è indemoniato senza esorcista.

Risposta del Dott.Zambello: Gent.mo Jupiter,
un giorno, ero ancora un giovane, non ancora medico, andai a trovare Padre Raschi, un sant'uomo che abitava su una collina, nei dintorni di Genova. Era, a quel tempo dove gli esorcisti non erano di moda, uno dei quattro riconosciuti dalla Chiesa. Arrivai un po' prima e un'anziana signora mi disse che era impegnato. Mi sedetti ad aspettare all'interno di una bellissima chiesetta, vicino alla porta che conduceva in sacrestia dove il Padre riceveva. C'era penombra, fresco e silenzio, si sentiva il rumore delle candele accese. Improvvisamente, urla, strepiti, sedie che cadevano. Per me fu il terrore. Poi, il silenzio. Passarono due o tre minuti e si apri la porta ed apparve un signore, distinto, in giacca e cravatta con in mano una borsa professionale che sorridente diede la mano al Padre dicendogli: ci vediamo la prossima settimana. Il Sant’uomo era un ometto, ormai ultra ottantenne, tutto bianco, un po' curvo, la faccia liscia come un bambino che appena il signore se ne fu andato mi guardò e sorridente disse: vieni.
Mi avvicinai non senza timore ed entrai in quella sacrestia. Lui chiuse la porta e continuando a sorridere mi disse: dimmi figliuolo come posso esserti di aiuto? Io non riuscii a contenere la curiosità ma anche paura e gli chiesi: Padre cosa è successo? Lui, mi si avvicinò, mi mise le braccia al collo e disse guardandomi negli occhi: non ti preoccupare, ognuno ha le sue difficoltà, tu non hai quelle. Mi sentii sollevato, libero, un miracolato ma, non capii. Padre Raschi mi diceva solo che non avevo "quelle" ma forse altre, le mie difficoltà. In compenso, poi, ci ho messo decenni per "esorcizzarle". Signor Jupiter, non so se le ho risposto. Mi creda, ognuno ha il suo diavoletto. Se mi permette una battuta, visto la fatica che ho fatto dopo, non so se Padre Raschi mi stava dando una bella notizia quel giorno.


Aggiunto: Dicembre 11, 2011
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Domanda allo psicoterapeuta:


buona sera.ho 36 anni,sono sposata,ho 2 bambini di 7 e 5 anni e mezzo.da un anno sono apparsi dei problemi-la morte del suocero,6 mesi in casa con la suocera e la sua badante e con tutta la famiglia di mio marito in mezzo-io che ho studiato,ma che lavoro come donna delle pulizie,i soldi che non bastano mai,tra mille debiti e spese....tutto quest anno sono stata giu di morale,ma non ho avuto mai problemi di salute.invece settimana scorsa,dopo una forte litigata con il marito e i figli,in un centro commerciale mi sono sentita mancare.....una scossa elettrica in tutto il corpo,una senzazione di svenimento...sono andata al pronto soccorso quel giorno e ter giorni dopo di nuovo,perche stavo male,ma non hanno capito cosa avevo.mi hanno fatto gli esami ddel sangue,esame cardiologico.ma tutto va bene.solo che io non riesco ba stare bene in piedi,perche da quel giorno mi gira la testa,sempre,come se fosse sempre ubriaca....e ho la nausea...adesso prendo xanax due volte al giorno,dose minima ma fa poco.e continuo ad avere vertigini,tutto il giorno...non riuscirei ad andare da uno psicologo perche non ho soldi...grazie...

Risposta del Dott.Zambello: Gent.ma Laura.
si, sono convinto quanto lei che si tratta di un fenomeno di conversione fisica. Lei somatizza il suo disagio. Come medico, se già non l'ha fatta, andrebbe fatta una RM all'encefalo ma, è solo uno scrupolo.
Se non va da uno Psicoterapeuta vada almeno da uno Psichiatra.


Aggiunto: Dicembre 10, 2011
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Domanda allo psicoterapeuta:


ho scoperto che il mio partner prende il cialis( stiamo insieme da meno di 1 anno e siamo una coppia di 50enni). non mi sento più desiderata. ho paura di non piacergli, ma forse ne ha fatto sempre uso e non l'ho mai sospettato.....). LO amo e abbiamo un'ottima intesa in tutto Come mi devo comportare? IL fatto che non me l'abbia detto è normale? penso sia meglio far finta di niente, ma non mi sento più desiderata. Voglio superare la cosa. Mi dia un consiglio per la mia autostima Ho 48 anni e sono una bella donna ancora...pensare che non si riesca a provare attrazione in maniera naturale per me....mi mortifica. Forse non gli piaccio abbastanza..... Qualche anno fa, mi raccontava, andava con le mulatte a Cuba..forse loro sì che lo attizzavano senza pillole ...forse gli piacciono solo le mulatte giovani..Io sono bionda, mi mantengo bene, sono più giovane di 7 anni,ma la situazione è questa Mi chiedo perchè mi abbia scelta se non gli piaccio- MI aiuti. Non voglio compromettere il mio rapporto con lui, ma sono a disagio. QUando si avvicina penso sia la pillola e non per il mio aspetto, l'intesa tra noi le calze autoreggenti, me insomma. Mi aiuti GRazie

Risposta del Dott.Zambello: Gent.ma Alda,
il suo patner non glielo ha detto semplicemente perché sapeva che avrebbe scatenato in lei tutti questi pensieri inutili e disturbanti. Il suo compagno ha un calo della libido che può avere un numero grandissimo di cause, non ultime quelle organiche. Porsi davanti, a gamba tesa, dicendo allora non ti piaccio più mi sembra una semplificazione e ingenuità pericolosa. Pensi, quanto sarebbe bello per lui e anche per lei se gli dicesse: ho visto caro che prendi il Cialis. La cosa non mi disturba affatto, spero non disturbi neanche te ma, sappi che da questo capisco che tu vuoi veramente stare con me.


Aggiunto: Dicembre 10, 2011
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Domanda allo psicoterapeuta:


Salve dott. Zambello Sono una ragazza straniera che vive da anni in Italia, le volevo fare una domanda che riguarda mio padre che vive in Albania. La famiglia albanese è una famiglia di tipo patriarcale, cioè tutte le decisioni sin ora venivano prese da mio padre, i miei fratelli vivono tutti lontani, chi in Italia chi all'università lontano da casa e così via dicendo. Mio padre ha 64 anni e da un po di tempo ha cominciato ad avere problemi, nel senso che si lamenta con mia madre, si lamenta con noi dicendo che non gli voliamo bene, che non lo teniamo più presente nelle nostre decisioni. Papà si è sempre comportato bene con noi figli, ma ultimamente litiga un po con tutti e ciò che è peggio ha iniziato a bere, cosa che non ha mai fatto in vita sua. vedo che non sta per niente bene psicologicamente, il suo umore cambia da un momento all'altro per un niente, gli ho chiesto di andare a farsi vedere da un medico ma lui non accetta. premetto che l'unica che riesce a parlare con lui sono io, dice che si fida solo di me, che solo io gli do un po di speranza. ora io le chiedo: non è che questo è un inizio di depressione? e soprattutto io come posso aiutarlo? poi un mese fa mi ha chiamato che piangeva dicendomi che la sua vita non aveva più senso e che si voleva togliere la vita. per le feste di fine anno vado a casa, non è che posso prendere un qualche medicinale che possa farlo stare calmo almeno finchè non troviamo un'atra soluzione? distinti e sinceri saluti.

Risposta del Dott.Zambello: Gent.ma Sara,
temo che suo padre sia già in depressione. E' una cosa seria che non prevede scorciatoie. Deve andare da un medico specialista, uno psichiatra e farsi aiutare. Lasci perdere l'idea di "curarlo lei". Se pensa di avere ascendente su di lui, gli dica, con molta comprensione ma anche sicurezza che lei desidera, pensa che lui debba farsi curare.


Aggiunto: Dicembre 10, 2011
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Domanda allo psicoterapeuta:


Buongiorno,ho 40 anni e soffro di eiaculazione precoce:credo che l'origine sia il mio stato ansioso che mi porta in qualunque situazione a temere di essere in ritardo.le chiedo quali farmaci secondo lei possono aiutare a migliorare la situazione e di che tempistiche eventualmente necessitano per avere efficacia grazie in anticipo per la risposta saluti

Risposta del Dott.Zambello: Gent.mo Signore,
c'è ormai da alcuni anni la Dapoxetina, un farmaco che funziona bene e che ha pochissimi effetti collaterali. Deve essere prescritta dal medico.


Aggiunto: Dicembre 9, 2011
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Domanda allo psicoterapeuta:


Gent.mo dott. Zambello, ieri sera mio nipote di 16 anni mi ha chiesto una cosa per la quale sono rimasta molto colpita e non so come comportarmi. Ha iniziato prendendola alla lontana, dicendomi che dei suoi amici hanno un modo "strano" di stare con le ragazze. In sostanza mi diceva che ad alcuni di loro piace baciare e leccare i piedi, anche alle cugine o alle zie. Chiaramente capivo che lui stava parlando di se stesso, alla sua domanda zia non ti sembra una cosa strana? io ho risposto che no, non mi sembrava così strano e che a molte persone piace farlo. Alché a un certo punto mi ha detto che forse anche a lui piace ma nno ha mai provato e mi chiedeva se poteva farlo con me visto che di me si fida. Ovviamente ho risposto che con me non poteva farlo ma dovrebbe provare con una ragazza della sua età e che gli piace, ma lui ha risposto che si vergogna. Ora io non so se ho dato delle risposte corrette a mio nipote, ero abbastanza stupita da questa richiesta, ma capivo che era una richiesta di aiuto in qualche modo. Che dovrei fare ora? Vorrei poterlo tranquillizare e aiutarlo dandogli dei consigli che non lo turbino, vista la sua giovane età. La ringrazio anticipatamente.

Risposta del Dott.Zambello: Gent.ma Signora,
complimenti, mi sembra abbia tenuto un comportamento giusto, garbato pur in una situazione che obbiettivamente poteva essere imbarazzante. E' evidente che suo nipote è un po' confuso. Naturale negli adolescenti. Come aiutarlo? Rimanendo empatica, disponibile, comprensiva ma, zia, adulta. Ribadire con lui, ma soprattutto se stessa che lei è non può essergli amica. Gli amici li trova fuori.


Aggiunto: Dicembre 7, 2011
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Domanda allo psicoterapeuta:


salve dott.zamdello. ho 48anni.sono straniera. non sono brava di scrivere.credo che lei mi puo dare consiglio. da 10 anni so che ho epatite c. alt.ast alti.genot.b. da 5 ann1 prendo minias. mi auta dormire. ma rovina il fegato.hq provato /nilaxia/ effeto /0 /. cosa posso prendere 7.grazie

Risposta del Dott.Zambello: Gen.ma Signora,

lei non deve prendere niente. L'unica cosa, importante, è che deve smettere piano, piano. Prenda la confezione in gocce e, diminuisca una goccia ogni due notti. In poco più di un mese lei avrà smesso di prendere il farmaco senza alcun effetto collaterale e senza fatica.


Aggiunto: Dicembre 7, 2011
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Domanda allo psicoterapeuta:


egr dott sono sposato da 35 anni con mia moglie abbiamo sempre avuto problemi caratteriali pero sessualmente siamo sempre andati bene recentemente ho conosciuto una persona piu giovane eforse piu dolce mi sono invaghito molto pero ho delle difficolta ad avere un rapporto fisico completo la desidero tanto ma sul dunque non sono al top ripeto con la moglie questo non succede grazie infinite P.

Risposta del Dott.Zambello: Gent.mo Signore,
il Super-Io, i suoi sensi di colpa, esiste, lei ne è un testimone attendibile. Che fare? Si può cercare di arrivare a "patteggiamenti". Può tentare di vedere se si allenta la sua morsa ma, sappia che esso è stato funzionale e probabilmente lo è ancora, rispetto alla struttura del suo Io.
Tutto ha un costo, valuti se ne vale la pena.


Aggiunto: Dicembre 6, 2011
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