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Domanda allo psicoterapeuta:


Gent.mo dottor Zambello
grazie per la sua risposta simpatica, quindi se qualcuno decidesse di farla finita in questo modo non è sicuro che morirebbe entro una settimana, però è anche vero che fra tutte quante questa mi sembra la morte migliore perchè si darebbe il tempo a coloro che vogliono salvarci di salvarci. Se mi butto sotto un treno non c'è niente da fare a meno che non arrivi superman, ma dubito. Avevo pensato alla cicuta, ma il periodo non è quello giusto infatti cresce solo d'estate e per di più una sola volta ogni due anni. Come vede sono molto informato. E molto interessato ma, per un motivo o per un'altro non compio il passo decisivo. Perchè? Che cosa mi trattiene ancora in questo mondo sebbene la mia vita non abbia più senso? ho perso la gioia di vivere eppure sto ancora qui perchè? che cosa spero ancora? Che la vita un giorno mi sorriderà? Andiamo non diciamo sciocchezze. Non sono più un bambino che crede a Babbo Natale, me l'hanno tolto, tutto ciò in cui credevo me l'ahnno strappato via, che senso ha vivere se non posso credere in niente? perchè non posso anchio credere in qualcosa? Chi me lo vieta? Lei me lo vieta!

Cordialissimi

Risposta del Dott.Zambello: No, no, si accomodi.
E' certo che Luca sia d'accordo?


Aggiunto: Ottobre 24, 2011
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Domanda allo psicoterapeuta:


buongiorno, Sono un uomo di 40 anni e sono sposato da 12 ,ho 2 figli e ultimamente c'e' un ricordo che mi assilla e mi devasta la mente tanto da farmi pensare al divorzio.
circa 10 anni fa mia moglie si iscrive con me in palestra per frequentare corsi di spinning, poi tanto si appassiona che l'istruttore la convince a fare il corso per diventare istruttrice e lei accetta.
Anche io ero entusiasta e la spinsi a farlo.
dovevano partire a Rimini , circa 600 km da casa ed erano circa 4 ragazze e l'istruttore, ma poi per una serie di evenienze le altre ragazze rinunciarono così si trovarono a dover partire solo mia moglie e l'istruttore. A quel punto mi offrii di accompagnarli, ma mia moglie si oppose con tutte le sue forze dicendo che era una cosa sua ed io non ci dovevo entrare.
Parti' quindi per Rimini in treno insieme all'istruttore per poi rimanere a frequentare il corso che sarebbe durato tre giorni.
Inutile dire che mi sentii umiliato, per non pensare poi che in una realtà di provincia una cosa del genere fa notizia ed inoltre l'istruttore (un ragazzo di 25 anni, belloccio) aveva la fama di essersela spassata con molte ragazze che frequentavano la palestra. Al suo ritorno litigammo, e dopo qualche mese , mi disse che non mi amava piu' e se ne tornò dalla madre. Dopo circa un mese mi chiese di ritornare a casa perchè aveva capito di essersi sbagliata e che mi amava.Io le dissi che ero frastornato da questo suo comportamento e che non accettavo di farla rientrare, ma poi dopo un paio di settimane mi chiese di perdonarla ed io cedetti.
Lei mi assicuro' che non ci fu nulla tra lei e l'istruttore, ed io cercai di ingoiare la pillola.Il fatto è che durante il nostro fidanzamento (durato 10 anni) lei aveva già fatto una cosa simile e sempre in palestra (mah?), e già allora soffri molto.Oggi spesso vengo pervaso da un senso di frustrazione accentuato dal fatto che la nostra vita sessuale è praticamente inesistente per cui sembra che lei stia con me solo per i bambini, per pigrizia o per convenienza (non solo economica ma anche morale), questa situazione si aggrava quando ultimamente ho iniziato a fare dei sogni dove vedo lei che si fida ciecamente di altre persone e abbandona me per seguire loro.)
Credo che io stia per impazzire. Ultimamente le ne ho parlato e le ho detto che alcune persone mi hanno fatto giungere la voce che in quel viaggio a Rimini era successo altro con l'istruttore, ma lei ha negato, allora gli ho chiesto di ricostruirmi le fasi delle tre giornate passate li, ora per ora, e di dirmi il nome dell'albergo in cui erano stati.Lei mi ha dato delle risposte vaghe perchè è passato molto tempo, non ricorda il nome dell'albergo e fin qui tutto ok. Ma mi chiedo perchè non ha chiesto un confronto con chi mi avesse detto quelle cose o addirittura un confronto con l'istruttore?? Mi aspettavo una reazione diversa, io di fronte ad una calunnia mi sarei arrabbiato e avrei chiesto subito un confronto. Lei assolutamente no. Sembrava colpevole.Quindi per finire dottore questi sono i pensieri che mi devastano giornate intere. Cosa ne pensa?

Risposta del Dott.Zambello: Gent.mo Signore,
penso che lei rischia molto. Qualsiasi cosa sia successa 10 anni fa, ora non esiste più. Non c'è più quella donna, quell'uomo e forse anche quell'albergo. Solo dentro di lei le cose di sono cristallizzate come qualcosa che non riesce ad eliminare. Mi creda, sua moglie non centra niente, è lei che è bloccato in immagini interne . Lei appassisce senza crescere. Se se la sente, chieda aiuto ad psicoterapeuta.


Aggiunto: Ottobre 24, 2011
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Domanda allo psicoterapeuta:


Buongiorno dottore
volevo chiederle se possibile una domanda visto che lei è medico, se oggi è ancora possibile morire per disidratazione e quanto tempo ci vuole tenendo conto che si tratta di un adulto di 70 kg, alto 1,80 cm, di constituzione magra, per quanto tempo può sopravvivere senza cibo e acqua? Grazie per l'attenzione, un saluto cordiale

Risposta del Dott.Zambello: Gent.mo luca,
la ringrazio per la fiducia ma, credo di sapere quello che sa lei. Ricordo la legge del tre che mi avevano insegnato alle medie. Diceva che un uomo può vivere 3 minuti senza aria, 3 giorni senza acqua, 3 settimane senza cibo. Poi ho imparato che le variabili sono molte di più e dipendono dal sesso, dall'età, dal grasso presente nell'organismo e non ultimo dalla mente.

Se è veramente interessato le conviene contattare qualche collega nutrizionista.


Aggiunto: Ottobre 24, 2011
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Domanda allo psicoterapeuta:


Premetto che ho una grande stima di lei anche se in questo messaggio può apparire il contrario.
Lei su un punto ha ragione e me l ho ha detto anche il mio psicoterapeuta: io classico gli uomini tutti come mio padre perchè ho avuto in casa degli uomini così. Però lei non fa un ulteriore passo avanti: che io non ho avuto intorno a me un modello da imitare. Questo forse è quello che vado cercando ma non se sono tanto coinvinto perchè sono una persona molto scrupolosa che anche per una minima cosa si crea dubbi. Il problema è che io non immagino mio padre come una persona virile. Anzi io lo considero come una persona vigliacca, senza sani principi morali, che per strada guarda come un malato tutte le altre donne, che da bambino mi trattava sempre da femminuccia, vestendomi da femminuccia. Ho capito che il suo atteggiamento era un atteggiamento non da padre, perchè è facile fare il vigliacco e abusare a sua volta su un bambino di 5 anni per non difenderlo. E che non mi sono sentito mai amato da lui. Questo è stato un tassello importante della mia vita perchè ho avuto un immmagine distorta del mondo maschile. Per me l'uomo virile è tutta un altra cosa. L'uomo virile è anche colui che piange.
Però se man mano comincio a capire cosa significa essere un uomo, man mano nella terapia comincio anche a capire, che io dal mondo mi devo anche difendere. Cioè quando io venivo abuso, venivo io considerato sporco, cioè io venivo considerato l'errore. Non capivo che io a 5 anni non avevo la forza morale e fisica per difendermi. Ma mi nascondevo, a volte non uscendo da casa per non incontrare lo zio o stando in casa, perchè per uno sbaglio minimo ero io quello idiota e sporco. E in me è anche nato, crescendo quel meccanismo. Ogni volta che devo iniziare un'iniziativa nuova, ho paura perchè ho come se mio padre fosse davanti a me, vigile pronto a dirmi qualcosa, sempre di negativo tra l'altro.
Ecco perchè a volte sento questa mancanza, perchè in pratica mi è mancato un supporto effettivo. Lei una sua risposta ad un signore ha detto, quando i figli amano e stimano i loro padri, saranno degli uomini forti e meglio dei loro padri.
Io in effetti mi sento indifeso, non sicuro come uomo, che vede ancora la donna come l oggetto del mistero. E questo ovviamente riflette sulla sessualità. A volte per strada guardo tutti gli altri uomini e dico quali di questi uomini vorrei essere? Cerco in effetti un modello maschile da interiorizzare che pultroppo non ho mai avuto.
Io a volte quando sento per tv le trasmissioni che parlano sull'omossessualità cambio canale. Lei potrà dire che sono il classico tipo che si sente vergognato dai discorsi e lo vuole evitare. No. e' che non mi va di sentire parecchie banalità che si dice che un bambino o molestato o cresciuto come una femminuccia, diventato adolescente, non si crea dei dubbi ed è confuso. E questo perchè secondo me, se una persona la situazione non la vive, non può a mio avviso assolutamente parlare e giudicare.


Aggiunto: Ottobre 22, 2011
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Domanda allo psicoterapeuta:


Chiedo scusa dottor Zambello ma nella mail precedente credo di non essere stata chiara! Mio marito non aveva mai avuto neanche prima del matrimonio un rapporto sessuale e premetto che si è sposato a 41 anni! noi ci siamo sposati senza nessuna costrizione ma lui non riesce ad avere fantasia in intimita'. Insieme noi stiamo bene ... non è un problema che noi ci siamo sposati senza piacerci anzi abbiamo atteso tanto proprio per incontrare la persona che ci piaceva ma lui ha scarsa libido; è bloccato psicologicamente e io credo che questo deriva anche dal suo carattere che è una persona chiusa, introversa e molto silenziosa; io lo vorrei far emergere dal suo guscio per fargli vedere un mondo piu' sorridente perche' sono convinta che se lui fosse pienamente soddisfatto in intimita' si relazionerebbe anche meglio nel sociale e AVREBBE SICURAMENTE PIU' AUTOSTIMA. Io non credo che un figlio ci renderebbe infelice anzi potrebbe creare piu' armonia intorno a noi e lui emergerebbe dal suo guscio perchè dovrebbe prendersi cura del figlio... e questo non sarebbe un utilizzo del figlio ma abbiamo tanto amore da offrire. Lui anche con qualsiasi altra donna a fianco non si ecciterebbe questo glielo garantisco e io Le chiedo giusto un consiglio su come comportarmi quando stiamo insieme per farlo rilassare e fargli vivere il tutto con piacere. La ringrazio

Risposta del Dott.Zambello: Gent.ma JOSEPHINE, ho capito. Dubito che sia lei a capire che la realtà esterna a noi non la possiamo modificare e tanto meno la persona che ci sta vicino. Lei lo ha sposato pensando e, lo fa ancora, di poter cambiare sua marito. Non è così. Suo marito resterà come è. E' lei che deve chiedersi se tutto questo le va bene oppure no. E' pericoloso progettare qualcosa che dovrebbe corrispondere alle nostre attese, fantasie, prescindendo dalla realtà.


Aggiunto: Ottobre 22, 2011
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Domanda allo psicoterapeuta:


Forse nella lettera non ho espresso bene il mio punto di vista. Io non voglio essere un uomo come mio padre perchè è stato un uomo distruttivo, che molestava me e mia madre e molestava anche me. Però io in effetti non mi avvicino neppure alle donne per diverse motivazioni: mi sento piccolo, incapace di gestire una relazione perchè ho paura che devo in pratica accudirle e che lei in effetti non mi possa dare affetto, coccole o altro. Oppure che io non posso essere all'altezza di uomo. E mi trattengo anche nel fare cose maschili perchè fin da bambino sono stato collocato in questo ruolo.Cioè non fare cose da maschi, metti da parte le tue caratteristiche maschili perchè devi fare il bambino che non devi dare problemi perchè da un lato se mi avvicinavo a mio padre venivo cacciato da lui perchè non voleva che io gli dassi fastidio, se facevo io dei giochi con altri dovevo sempre stare attento a quello che facevo e come lo facevo perchè non dovevo creare problemi a mia madre.Dalle bocche di mio padre esce sempre il discorso che io devo accudire le donne di casa. Ma per me il mondo maschile è un punto interrogativo. Non ho mai potuto vivere io liberamente da uomo e fare le cose da uomini perchè non ho avuto un padre che mi ha proiettato nel mondo degli uomini. Un ragazzo che mi può dare sesso? Sapete che in passato mi sono avvicinato a piu uomini adulti e quando chiedevo dei consigli da padre a figlio, volevano solo fare sesso?
E'quello che voglio da un uomo? no
Con le donne mi trattengo perchè le vedo fragili, che pensano solo al divertimento o al sesso.Poi ho anche paura delle caratteristiche genitali femminili e non capisco perchè? E' perchè voglio fare le cose da uomini e ho paura di farle e mi trattengo?

Risposta del Dott.Zambello: Vede che è prevenuto, chiuso nel suo mondo difensivo e, non ascolta. Non le ho detto che lei vuole essere e, tanto meno trovare, un uomo come suo padre, le ho detto che lei teme che tutti gli uomini siano come lui. Ribadisco: non è vero.


Aggiunto: Ottobre 21, 2011
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Domanda allo psicoterapeuta:


Spero che voi possiate rendere pubblica questa mia richiesta di aiuto e spero che voi rispondiate alla domanda che è posta alla fine della lettera
La prima volta che sono stato da uno psicoterapeuta a indirizzo freudiano ho raccontato tutti i miei problemi che io avevo. Il mio psicoterapeuta mi disse che la mia vita era come una stanza tutta in disordine e che a poco a poco avrei rimesso le cose nell'ordine ma avrei impiegato del tempo. La mia situazione è molto complessa perché ha a oggetto l'omosessualità.
Io non mi voglio farmi influenzare di cosa dice la gente, né di cosa scrivono gli psicoterapeuti su quest’ argomento, però devo dire che fin da bambino, da quando avevo 4 anni, sono cresciuto con il mito di essere una femminuccia e di essere gay. Questo mi è stato attribuito da tutti. Nel senso che mia madre, essendo il primo figlio maschio, è stata sempre possessiva nei miei confronti e non mi ha mai cresciuto come un maschietto ma come una femminuccia. Lo posso testimoniare attraverso delle foto (a carnevale mi doveva vestire da femminuccia) e attraverso i suoi discorsi (mi diceva che avevo i riccioli biondi come una femminuccia, porto la bicicletta come una femminuccia, hai il petto che è meglio di una femminuccia perché me lo faceva confrontare con quello di mia sorella, nascondi il pesciolino perché se te lo mostri passa il gatto e te lo mangia ecc). Ho poi dovuto difenderla dalle molestie che subiva dal fratello di mio padre e da mio padre, che non è mai intervenuto a nostro favore. Mia madre non ha mai denunciato tutti questi fatti perché per lei era vergogna. Sta di fatto che io fin da tre anni la vedevo piangere e dicevo che non avrei mai voluto diventare un uomo come mio padre. vedevo in lui una persona non buona, non forte, o generosa, che non difendeva la sua famiglia. Ricordo che quando io gli dicevo delle molestie che subito dallo zio o che mamma riceveva, lui invece di aiutarmi e di sostenermi moralmente, mi picchiava.
Oggi ho capito una cosa: è molto più facile per un uomo-bambino picchiare un bambino indifeso anziché affrontare i problemi. E la stessa cosa vale per una mamma-bambina che non ha mai voluto affrontare i problemi di famiglia rivolgendosi alla polizia, ai suoi familiari o agli assistenti sociali ma scaricandolo su noi figli.
I giochi da bambino cioè tra maschi mi sono sempre stati proibiti. sempre per mia madre e mio padre. La lotta tra i bambini era cosa non per me, correre, fare le flessioni non erano cose per me da maschio. Ovviamente, oltre a non essere incoraggiato, ero anche impaurito, soprattutto da mio padre. Insomma dovevo fare il bravo bambino perchè non dovevo creare problemi .anche correre e farsi male a un ginocchio era un dramma a casa mia. Ovviamente con i coetanei non stavo a mio agio sempre per tutto ciò che accadeva a casa. Perchè quando andavo a scuola, andavo pensieroso delle liti di casa e poi perché a scuola, se venivo preso in giro, nessuno che mi aiutava e se tornavo a casa per parlare con mio padre, mio padre mi rideva addosso.
Con mio padre non c è stato mai feeling. E’ stato sempre competitivo con me. Ricordo che se mi toccava era solo o per picchiarmi o per toccarmi alle parti intime. Ricordo che poi era distruttivo nei commenti verso di me perché era anche un tipo esibizionista che metteva in mostra il pene in erezione. E ovviamente questo a me imbarazzava perché io da bambino mi confrontavo con lui e mi vedevo io psicologicamente preso in giro dal suo enorme e dal mio piccolo anche se io non capivo che lui era un adulto e io bambino. E un bambino fisicamente non può averlo come un adulto. Però lui vantandosi di averlo grosso e come se mi facesse sentire inadeguato.
Anche da adolescente non ho avuto bisogni non belli né da coetanei e rapporto scontroso con il padre.
Dico che non ho avuto tutte quell’infanzia e quell’adolescenza che hanno avuto tutti ma mi sono ritrovato adulto subito . Dico che ho dovuto sempre fare la balia alle donne della mia casa (mia madre e mia sorella che oggi hanno 60 e 35 anni; io ne ho 28).E di questo ne ho avuto prova verbale da mio padre ieri.Quando andrai al nord italia a lavorare ti porterai anche tua madre e tua sorella cosi mi posso sbarazzare di loro.
Il mondo maschile mi è stato sempre negato. L ho sempre visto come se io volessi partecipare però una forza invisibile me lo negasse. Oggi quella stanza disordinata è diventata una stanza un po’ più chiara.
In questa stanza vedo che da un lato non riesco a staccarmi da mia madre e mia sorella e a vivere per me, indipendentemente dalla sessualità, perché ho sempre il loro pensiero che devo accudirle.
Ho da un altro lato un padre che mi rifiuta e insieme agli altri maschi mi rifiutano e mi dicono: tu devi stare al tuo posto femminuccia. Ho paura di fare tutte le cose maschili perché ho paura che vengo aggredito.
Da un lato vedo che ci sto io che mi vedo come una femminuccia, che vorrei fare cose da maschi, ma ormai ci ho rinunciato.
Poi in me ho ammirazione e eccitazione verso gli uomini forti, virili, superdotati, perché vedo in loro delle caratteristiche che io non ho e che non potrò mai possedere. Anche perché se io faccio le cose da maschio è come se scattasse in me quel senso di vergogna. E come se i miei genitori e i maschi dicessero ; ma cosa fai: sei una femminuccia e queste sono cose da maschi. Ho anche paura della vagina perché la vedo come una cosa che si possa mangiare il mio pene. Non mi eccito in un nudo di una donna perché le vedo deboli, delle donne da accudire come mia madre e mia sorella. Non vedo avere fiducia negli uomini perché li vedo come persone come mio padre. Nei sogni invece desidero essere un maschio, stare con altri maschi, sposarmi ecc.
Nella mia testa dico che voglio un uomo che mi ami. Ma quest’uomo che mi ami., abbia stima di me, chi è ?
Da quattro mesi sto su questa domanda.

Risposta del Dott.Zambello: Gent.mo Signor Lele,
il problema che lei pone sembra non avere soluzione. Se ho capito bene lei dice: se l'uomo che troverò sarà un uomo virile, sarà simile a mio padre e non potrà amarmi, anzi, se è una "femminuccia", sarà simile ad una donna e a me le donne non piacciono.
C'è un vizio in tutto questo, lei processa dentro di sé gli altri secondo categorie interne che sono: come mio padre o come mia madre. Le assicuro che non tutti gli uomini e per la verità neanche le donne sono come suo padre e madre. Non giudichi, aspetti, senza preconcetti di conoscere. Troverà, ci sarà sicuramente un ragazzo che la saprà amare ma, lei, non lo respinga a priori.


Aggiunto: Ottobre 21, 2011
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Domanda allo psicoterapeuta:


Salve; io Le scrivo perche' vorrei tanto aiutare mio marito ma non so come. Io a novembre compio 44 anni e lui a dicembre 42; da 2 anni siamo sposati ma lui ha praticamente scarsa libido e mancanza di desiderio: Anche vedendomi in vestagliette sexy non ha effetto sulla sua eccitazione ed erezione. Si eccita solo quando si tocca lui e quindi masturbandosi e io non gli posso toccare l'intimo perche' gli dà fastidio e rifiuta il sesso orale; lui non mi accarezza... insomma per lui quando stiamo insieme e' come se fatica ma io gli voglio far capire e glielo dico che deve essere un piacere.... avvicinarsi, toccarsi e poi quando dobbiamo farlo lo deve sempre decidere lui e a volte è cosi' negativo perche' divce che sta' diventando un peso tutto questo. cosa posso fare? fisicamente è tutto ok e siamo andati diverse volte dall'urologo andrologo e anche lo speriogramma è ok. Si prende il cialis o meglio all'inizio lo prendeva ma ora non lo prende; rifiuta di andare dallo psicoterapeuta e stiamo facendo la fecondazione già per due volte non è andata bene.... speriamo che Dio ci aiuti. la ringrazio e chiedo scusa per la lunghezza del messaggio

Risposta del Dott.Zambello: Gent,ma Josephine, non solo se lo è sposato, vi siete sposati, senza piacervi ora, cercate un bambino. Così, poi, sarete finalmente sicuri di essere infelici per tutta la vita.


Aggiunto: Ottobre 21, 2011
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Domanda allo psicoterapeuta:


Dott. Zambello buongiorno e grazie davvero per la risposta, sono la mamma chioccia del 14enne, non voglio assolutamente approfittare della sua gentilezza ma le faccio solo una preghiera: può dirmi solo qualcosina in più (anche poche righe) della "frustrazione che fortifica", perchè dentro di me ho invece la sensazione che possa diminuire la sua autostima e quindi peggiorare la situazione? Grazie davvero prometto di non disturbarla oltre. Saluti Paola Vanni

Risposta del Dott.Zambello: Gent.ma Signora Paola,

fin dai nostri primi giorni a quando avremo 110 anni, il nostro Io si forma attraverso processo di contenimento dello stesso. In particolare il bambino e poi l'adolescente richiedono, hanno bisogno che un genitore, la scuola, "la società", contenga, limiti continuamente un Io che tende, fisiologicamente ad espandersi in pensieri onnipotenti o meglio che non tengono conto della realtà. E' un compito pesante, a volte duro, spesso ingrato ma questo è il compito di ogni genitore. Diceva un mio Professore: "il genitore di un adolescente è un genitore che passa la maggior parte del suo tempo a dire no". Ormai, ed è una analisi condivisa da tanti analisti anche nel campo sociologico, il grande problema di questa società è che non abbiamo più "figure genitoriali" autorevoli, La grande fregatura dei nostri ragazzi è che hanno padri, madri che hanno rinunciato o non sono capaci ci esserlo.


Aggiunto: Ottobre 21, 2011
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Domanda allo psicoterapeuta:


Ho sempre paura della morte e’ questa mi provoca attacchi di panico. E’ quasi un anno che non riesco ad uscire da questo tunnel. Cosa posso fare? Grazie

Risposta del Dott.Zambello: Gent.ma Mary, tutti abbiamo paura della morte che avverrà e della quale non saremo attori ma, nel nostro quotidiano ciò che diventa difficile é vivere. Crescere come abbandono di ruoli, aspetto esteriore, comportamenti, oggetti, persone che lasciamo continuamente. Moriamo e rinasciamo tutti i giorni. Spesso il terrore paralizzante rispetto alla dipartita finale, nasconde e giustifica la paura di vivere, oggi.


Aggiunto: Ottobre 20, 2011
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Medico psicoterapeuta e psicoanalista


Dott. Renzo Zambello
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