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Domanda allo psicoterapeuta:


salve ho preso per anni il sereupin poi il mio dottore mi a dato il daparox al posto del sereupin x cercare di smettere gradatuamente ma dopo una mezzoretta sono stato subito male con nausea diarea .....posso continuarla.ciao grazie

Risposta del Dott.Zambello: Gent.mo Ghefiero,

Sereupin e Daparox sono ambedue lo stesso farmaco: la paroxetina. I suoi disturbi intestinali non dipendono sicuramente dal farmaco.


Aggiunto: Ottobre 10, 2011
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Domanda allo psicoterapeuta:


apparentemente non mi manca niente ma sono depressa... mi sento sola... non ho amici ne amiche.... mi sento prigioniera di una vita e di situazioni che mi atterrano e non la forza di reagire, sono stanca

Risposta del Dott.Zambello: Ma forse pensa che potrebbe chiedere aiuto ad un medico, ad uno psicoterapeuta. Se è vero che lo pensa, ha ragione, lo può fare. Si sforzi a superare la sua voglia di lasciarsi andare, della tentazione di godere nella sofferenza, tempo perso.


Aggiunto: Ottobre 9, 2011
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Domanda allo psicoterapeuta:


Egregio Dott Zambello Le scrivo perché vivo una situazione che mi fa stare male e dalla quale non so come uscire. Sono fidanzata da 4 anni con un ragazzo che amo molto e che è in cura da una psichiatra. La sua cura è iniziata 10 anni fa. Quando ci siamo messi insieme lui mi disse che era alla fine di un percorso ma fino ad ora non accenna a smettere. Più di un anno fa gli ho chiesto quando sarebbe arrivato alla fine e lui dopo lunghe discussioni lo chiese alla sua dottoressa, la quale gli disse fino alla fine dell’anno. Arrivati a questo termine e non vedendo alcun cambiamento gli ho domandato nuovamente a quando la fine e lei gli ha risposto posticipando di ulteriori 12 14 mesi, tra poco questo tempo scade e io temo che non sia vero neanche questa volta. Sto male perché sento che lui piuttosto che smettere di andare dalla sua stampella mi lascerebbe, non possiamo toccare l’argomento che si altera. Inoltre è successo che lui sia andato a prendere il figlio della dott da scuola, oppure che le abbia portato dei fiori (quando a me non ne aveva mia regalati) o che lei gli chieda di seguire i lavori di casa trovandole muratori o imbianchini. Ho come la sensazione che lui sia legato a lei in maniera malata e d’altro canto non ci sia una grande distacco professionale da parte di lei. Mi hanno detto che, più io contesto questo rapporto, più lui si attacca a lei per un meccanismo psicologico chiamato “attacco della famiglia”, è vero? Il tempo passa io ho 30 anni e lui 40 e ora mi parla di matrimonio, io gli ho sempre detto che prima avrebbe dovuto finire il suo percorso perché soffro troppo il fatto che lui chieda conforto a un’altra donna che non sono io. Prima di legarmi in maniera indissolubile ho bisogno che nella nostra relazione non ci sia questa presenza per me inquietante. Consigli? Grazie

Risposta del Dott.Zambello: Gent.ma Sara, innanzitutto dovrebbe sapere che i consigli servono a poco, sia quelli che si chiedono che quelli che si danno. E' possibile dire la propria idea, ascoltare quella degli altri, poi, ognuno è libero, si prende le proprie responsabilità. Per quanto concerne quello che lei mi scrive, ci sono due principi in psicoterapia, basilari. Il primo è l'astinenza, chiaramente affettiva sessuale ma anche personale dello psicoterapeuta. Il rapporto terapeuta paziente, verte quasi esclusivamente sul paziente ed il terapeuta si astiene dal fare entrare pensieri, fatti, situazioni personali. Il secondo ma, non meno importante del primo, ogni rapporto terapeutico è unico, esclusivo e, tutti gli altri devono astenersi "di metterci becco". Mi sembra un po' paradossale che lei si senta in competizione , come donna, con la psicoterapeuta.Se questi sono i presupposti, temo che poi si sentirà in competizione con la collega di suo marito, con l'amica, con tutte le donne che potranno, è sperabile, avere rapporti con suo marito. Vede, ora potrei darle un consiglio ma, sono certo che non le servirebbe a nulla. Lo dico comunque: vada anche lei per un po' da uno psicoterapeuta. Visto!?


Aggiunto: Ottobre 8, 2011
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Domanda allo psicoterapeuta:


Dottore, La ringrazio di cuore. Lei può indicarmi un centro? vivo in provincia di catania. grazie!

Risposta del Dott.Zambello: Gent.ma Rossella
a Catania ci sono tra gli altri i Dottori Psicoanalisti:

MONDO Riccardo Via Morosoli, 4 - Catania
CARROCCIO Cinzia 095-7470198 095-3528394 cinzia.car@tiscali.it
CASTORINA Salvatore (095) 7158482 salcastor@tin.it
MENDORLA Giuseppina (095) 321146 giuseppinamendorla@hotmail.com
RAPISARDA Andrea (333) 4759215 andrea.rapisarda@spiweb.it
Il primo è dell'AIPA gli altri della SPI


Aggiunto: Ottobre 6, 2011
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Domanda allo psicoterapeuta:


Buongiorno, Mi chiamo Marco e tutte le volte che faccio sesso o dopo la masturbazione per un giorno intero sono stanchissimo,ragiono male e non riesco a concludere compiti che richiedono brillantezza mentale.Come se fossi ubriaco,mi succede da sempre,ho dato colpa agli ormoni ma non saprei che esami fare.
Lei ha qualche idea a riguardo?
Grazie per l’attenzione

Risposta del Dott.Zambello: Gent.mo Signor Marco,
tenderei a pensare che la causa sia psicogena ma, bisogna sempre escludere delle cause fisiche. Lo specialista è l’andrologo.


Aggiunto: Ottobre 6, 2011
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Domanda allo psicoterapeuta:


intanto la ringrazio della sua tempestiva risposta ma mi chiedevo se è il caso di fare dei coloqui con uno psicologo ho 43 anni e la prolungata assenza di attenzione mi sta causando non pochi problemi è diventata un chiodo fisso non riesco a rassegnarmi a non avere più una vita sessuale ed ho paura della sua rassegnazione della sua mancanza di interesse alla cosa a volte lo sento un egoista e non vorrei fargli del male ho paura che lui viva la cosa come una punizione per il suo passato ed allora si rassegni cosa posso fare sono quasi due anni che vivo questa situazione mi sento una nullità non sono capace a salvare il mio matrimonio forse per la mia non rassegnazione sono io che sono malata di sesso e non posso fare a meno di ciò. le mi dice di evitare di infilarmi in tunnel senza via d'uscita ma non sono riuscita a capire di quale tunnel lei parla la terapia prescritta una dpepressione mia o cosa ..............sento solo che ho bisogno di aiuto e non so a chi rivolgermi

Risposta del Dott.Zambello: Gent.ma Signora,
il tunnel al quale mi riferivo, ed anche abbastanza esplicitamente, è quello di sottoporre suo marito ad una serie di tensioni, provocazioni, forse anche sensi di colpa che a mio avviso non porterebbero a niente. Quello che andava fatto, lo avete fatto, ora lo lasci "tranquillo", tanto non servirebbe a niente se non ad aumentare la tensione e i sensi di colpa.
Cosa diversa invece è fare i conti con i suoi bisogni, sessualità. Certo che lei ha ragione a sentirsi frustrata, tesa. Ma questo è un'altro discorso, rispetto a quello di continuare a stimolare suo marito. La sua è certamente una situazione difficile e credo che un aiuto esterno la potrebbe aiutare. Da chi andare? Da uno psicoterapeuta con un po' di esperienza in sessuologia.
Sono certo che come ha trovato me saprà trovare, valutare anche nella sua città qualcuno che abbia la formazione per poterla aiutare.


Aggiunto: Ottobre 6, 2011
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Domanda allo psicoterapeuta:


a seguti di terapia con interferone e ribavirina per una epatite c mio marito ex dipendente ha manifestato una forte depressione curata prima con un neurolettico ed ansiolitico poi da circa 1 anno e mezzo con citalopram 20 mg e stilnox 10mg da quel momento in poi le cose dal punto di vista della depressione e attacchi di panico è molto migliorata ma non abbiamo più una vita sessuale perchè lamenta assenza totale di desiderio nella fase acuta ha anche fatto una serie di colloqui con lo psicologo che poi ha mollato quando ha cominciato a stare bene siamo stati dall'androologa e dopo aver fatto una serie di esami ematici e una visita cardiologica gli ha prescritto un farmaco chiamato cialis da 5 mg per 28 giorni e poi 10 mg al bisogno adesso io sono molto morfificata perchè sono stata io ad insistere per il consulto e sto vivendo molto male la cosa perchè è come se a lui non fregasse niente di avere nuovamente rapporti pur rassicurandomi del fatto che non sono io ma che gli si potrebbe presentare la più eccitante donna che a lui non succede niente,il problema so che potrebbe essere anche legato sia ai farmaci che assume che alla depressione io cosa devo fare accettare pur soffendo questa situazione di moglie non moglie o spingerlo a prendere il farmaco in questione che tra l'altro abbiamo comprato con sacrificichiedere di fare un altro consulto ma devo essere io sempre a farlo mi sento in colpa e mortificata nel mio essere donna scusi lo sfogo ma non so più che devo fare in attesa di na sua risposta la ringrazio per l'attenzione prestatami

Risposta del Dott.Zambello: Gent.ma Signora,
il Cialis come altri farmaci simili non aumentano la libido, il desiderio, sessuale, semplicemente favoriscono l'erezione.
La terapia prescritta dalla androloga è giusta, prevista dal protocollo, ha però il limite che le ho detto.
E' vero, gli antidepressivi ma forse anche il periodo fortemente stressante che suo marito ha affrontato sono sicuramente causa dell'abbassamento del desiderio sessuale.
Non è colpa di nessuno ma, soprattutto e uno stato che si modificherà con il tempo. Suo marito ritornerà sicuramente alla sua libido, a condizione che nel frattempo non venga caricato di ansie e colpe.
Se ne faccia una ragione, è così, poi decida lei come comportarsi rispetto alla sua vita sessuale ma, eviterei
di infilarmi in "tunnel" senza via di uscita.


Aggiunto: Ottobre 5, 2011
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Domanda allo psicoterapeuta:


Buongioro Dr. Zambello, le scrivo per avere un parere sulla mia situazione. Il mio ragazzo dal mese di aprile prova una fortissima ansia legata all'orgasmo. Se raggiunge l'orgasmo vivi un sentimento si angoscia anche per giorni quindi da aprile ad ora evitiamo che questo accada. A lui da fdastidio anche baciare o toccare ke mie parti intime e Io praticamente nn lo tocco più visto che anche quello gli da fastidio. Il problema non sembrerebbe di natura fisica in quanto l' erezione è presente e lui mi ha assicurato che il desiderio c'è. Dopo diverse discussioni a settembre ha iniziato un percorso con uno specialista... mi portebbe dire come comportarmi e più o meno la durata di questi trattamenti? Fino ad ora non ho visto miglioramenti... dovrò aspettare anni mesi... insomma... secondo lei è colpa mia? Grazie mille per la sua disponibilità Monica

Risposta del Dott.Zambello: Gent.ma Signorina,
perché lo chiede a me, lo chieda al suo ragazzo. Magari, dicendo a lui che è disposta ad aspettare ma non per anni. Non le sembra che qualsiasi cosa le dirà, farà, sarà comunque una risposta che lei dovrà valutare.


Aggiunto: Ottobre 2, 2011
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Domanda allo psicoterapeuta:


Grazie Dottor Zambello,
lo psicologo del quale le ho parlato mi ha fatto lavorare sul trining autogeno, ha alleviato l'ansia ma non in modo definitivo, diciamo che ho controllato un pochino il panico.adesso ho abbandonato il trining perchè è come se mi avesse stancata. mi ha fatto fare degli esercizi di disidentificazione relativi al momento dell'esame. facevo 1 seduta ogni 15 giorni. ci sono andata per circa sette mesi, poi per problemi economici ho smesso. sono ritornata dallo psicologo dopo quasi un anno ma ho smesso di andarci di nuovo perchè non percepivo più la fiducia iniziale, purtroppo. Ho avuto la sensazione che allungasse i miei tempi di guarigione. Non mi permetto di insinuare nulla ma la fiducia è essenziale in questo caso. Confermo la sua tesi, non riesco a nutrire fiducia in me anche se ho dei rinforzi positivi e ho avuto sempre risultati impeccabili in passato, tutto ciò non sostiene affatto. Secondo Lei, che terapia dovrei fare per trovare me stessa? Ricordo che lo psicologo, di cui sopra, mi ha fatto fare un esercizio: ogni giorno dovevo guardarmi allo specchio e trovare una parte di me che doveva piacermi a livello fisico, ad es. il naso, ecc. io so di essere una bella ragazza, so di avere delle qualità ma questo non mi fa avere autostima. Qualche mese fa ho fatto una visita neurologica ma lo specialista mi ha praticamente mandata via, in quanto mi ha ritenuta perfettamente in salute dal suo punto di vista neurologico. mi ha prescritto Kavans e pineal notte per 30 40 giorni. ho fatto la cura prescrittami ma cio non ha cambiato il mio malessere. sicuramente mi sento più stabile. cmq mi ha risposto che devo trovare un buon psicologo che trovi la causa ma non è facile trovarne uno.inoltre, mi sento un ingenua, sono sempre troppo buona e non riesco a cambiare. Quando studio mi sento come se non fossi all'altezza della situazione ma ho gia sostenuto tantissimi esami anche se a rallentatore. Come posso innamorarmi di me?? sono decisa a ribaltare tutto di me. ho una volontà di ferro!
Grazie, cordiali saluti Rossella.

Risposta del Dott.Zambello: Premesso che in psicologia come in medicina ogni Terapeuta è libero e responsabile di mettere in atto la terapia che a sua avviso è più corrispondente ai bisogni del paziente, io che ho una formazione psicoanalitica penso al Training Autogeno come all'Aerosol in caso di polmonite. Lei mi capisce, io credo all'Aerosol, lo uso spesso in famiglia quando qualcuno ne ha bisogno ma, non è la terapia per una Polmonite.
La terapia per la polmonite sono gli antibiotici, la terapia per il suo disagio, come le avevo scritto, è una terapia strutturata, minimo una seduta alla settimana e, secondo me, ad indirizzo psicodinamico.


Aggiunto: Ottobre 2, 2011
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Domanda allo psicoterapeuta:


Slave Dottor Zambello,
ho 27 anni e 2 conseguenze che non mi permettono di realizzarmi come donna e come professione. da anni lotto con me stessa.All'università ho iniziato a soffrire di ansia e attacchi di panico tanto da stare cosi male che mi sono rallentata col dare esami e non riuscivo più a darli. una brutta esperienza con un professore con annessa umiliazione pubblica ha sveglito una paura enorme, una sorta di ansia sociale. mi sono forzata e messa alla prova e appena cambio luogo riesco ad affrontare.male ma riesco. mi blocco, creo una bolla di paura. le giuro che sono intelligente e capace ma tutto viene vanificato da questa forte ansia e dal panico proprio. mi sono rivolta ad uno psicologo ma ha solo creato un periodo di benessere, sembravo guarita, invece sono ricaduta nella paura appena ho avuto un'altra umiliazione. Io vorrei stare bene e relizzarmi. ho capito da sola che da piccola ho provato molta vergogna e ho passato eventi dolorosi e credo che il mio inconscio abbia assorbito il tutto e ora mi invia segnali di pericolo per autoproteggermi. io come posso fare per vincere questo dolore che mi blocca così?? ho speranze di tornare come una volta??o forse la paura nn si manifestava perchè ero protetta dall'ambiente scolastico?? inoltre, mi sono resa conto che mi innamoro sempre della stessa tipologia di uomini, tutti donnaioli incalliti e inaffidabili, come mio padre, che mi maltrattano come mio padre. non voglio più innamorarmi di questo tipo di uomo. non voglio rovinare la mia vita, Dottore, posso riuscire a salvare il salvabile e a reinventarmi un futuro diverso, migliore? o rimarrò sempre sofferente? perchè cosi ho solo 2 alternative: soffrire con un uomo simile a mio padre o rifugiarmi in un opposto ma senza amore. Mi consigli Lei, posso fare qualcosa? grazie, Cordialmente, Rossella

Risposta del Dott.Zambello: Gent.ma Rossella.
a Catania ci sono:
il dott. Mondo Riccardo Via Morosoli, 4 che è uno Psicoanalista dell'AIPA, la Dott.ssa CARROCCIO Cinzia 095-7470198 095-3528394 cinzia.car@tiscali.it,Dott. CASTORINA Salvatore (095) 7158482,Dott.ssa MENDORLA Giuseppina (095) 321146 giuseppinamendorla@hotmail.com, Dott. RAPISARDA Andrea (333) 4759215 andrea.rapisarda@spiweb.it. Questi ultimi quattro sono della SPI


Aggiunto: Ottobre 1, 2011
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Dott. Renzo Zambello
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