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Domanda allo psicoterapeuta:


Buongiorno dott. Zambello, ho deciso che, prima di prendere una decisione definitiva se continuare con il nuovo terapeuta, voglio fare qualche seduta anche con la ex terapeuta. Adesso la parte difficile è dirlo al terapeuta con cui sto facendo le sedute iniziali; dice che si offenderà se gli dico la verità? Non mi va di raccontare una bugia, anche perché voglio tenermi uno spiraglio aperto con lui, nel caso andasse di nuovo male con la ex terapeuta

Risposta del Dott.Zambello: Il terapeuta deve capire non giudicare.
Gliene parli tranquillamente.


Aggiunto: Settembre 24, 2020
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Domanda allo psicoterapeuta:


Sì avevo immaginato che fosse questa la ragione. Però abbia pazienza, io mica le le avevo chiesto di raccontarmi nulla delle sue beghe personali, ho sempre continuato a parlare solo delle mie. Quindi se non voleva divulgare informazioni sulla sua salute, perché lo ha fatto? boh... Che poi non capirò mai questo terrore che avete voi terapeuti di dare informazioni su di voi ai pazienti, anche informazioni banali di cui non gliene frega nulla a nessuno. Oltretutto io manco sono una sua paziente, per sua fortuna. Vabbè... Comunque le auguro buona giornata.

Risposta del Dott.Zambello: Perché trova sempre il modo di fare polemiche: inutili.
Che lei non sia una mia paziente è chiaro proprio da questo tipo di confronto.
Poi, che io non abbia voglia di parlare delle mie beghe, è un fatto mio, una mia scelta. A lei ho raccontato alcune cose personali, proprio perché non è una mia paziente e perché volevo oggettivizzare la mia risposta. Stop. Non vedo cosa ci sia di così scorretto.
Buona serata.


Aggiunto: Settembre 22, 2020
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Domanda allo psicoterapeuta:


Gentile dottore,
Non capisco perché prima pubblichi la mia domanda con relativa risposta da parte sua, e poi cancelli tutto quanto. Lo so che spesso mi faccio prendere dalla rabbia e uso toni troppo sopra le righe, ma stavolta non mi pare di aver attaccato né lei né nessun altro e che i miei interventi fossero rimasti in toni abbastanza civili. Oltretutto, lei è liberissimo di non pubblicare una domanda, qualora la ritenga inopportuna. Ma pubblicare, rispondere e poi cancellare tutto non lo ritengo affatto un comportamento maturo. Eppure mi sembra che lei di anni ormai ne abbia...

Risposta del Dott.Zambello: Semplicemente ho pensato che interessi poco il mio stato fisico. Sentivo il bisogno di rispondere a lei. Ciò fatto, ho cancellato ciò che in questo spazio non c'entra niente.


Aggiunto: Settembre 22, 2020
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Domanda allo psicoterapeuta:


Buongiorno dottore, mi scusi se la mia domanda è stata inopportuna. Sono solamente molto in crisi perché mi sembra di sbagliare sempre psicoterapeuta e non andare mai da nessuna parte

Risposta del Dott.Zambello: Non é una questione di opportunità o meno, è che certi temi si risolvono solo all'interno della relazione psicoterapeutica.


Aggiunto: Settembre 22, 2020
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Domanda allo psicoterapeuta:


Gent.mo dott. Zambello, sono il ragazzo che le ha posto le domande sulla nuova psicoterapia che ho intrapreso. Le avevo inviato questa domanda due giorni fa, ma probabilmente c’è stato un problema tecnico.
Vorrei condividere con alcune considerazioni sulla mia situazione.
Se ripenso alla mia infanzia, provo rabbia e rancore sia nei confronti di mia madre, sia nei confronti di mio padre, ma sicuramente per mia madre di più. Credo di non essermi identificato né con la figura femminile (mia madre), né con quella maschile (mio padre); infatti, ho difficoltà a relazionarmi sia con gli uomini, sia con le donne e sono molto confuso per quanto riguarda la mia sessualità. In sostanza, ho problemi sia con mia madre, sia con mio padre, ma sicuramente rimprovero più a mia mamma il fatto di essere stata abbastanza anaffettiva. Di mio padre, non è che rimpiango l’affetto che non mi ha mostrato, ma più che altro gli rimprovero il fatto di non essere stato capace di fare l’uomo, di non essere stato una figura maschile forte e di riferimento per me, di non avermi saputo guidare e insegnare ad affrontare la vita e il mondo (in compenso, però, è stato capacissimo di essere maltrattante e violento con me quando ero un bambino piccolo).
Con mio padre mi sento da sempre un po’ trattenuto, come se dovessi in qualche modo fare il “bravo”, ho spesso paura di farlo arrabbiare; mentre con mia madre mi “lagno” e mi lamento di più (anche se il nostro è comunque un rapporto abbastanza superficiale). È come se con mio padre dovessi essere accondiscendente o dovessi non lamentarmi mai troppo (forse a causa di una paura infantile: da bambino c’è stato un periodo in cui avevo paura di mio padre, delle sue reazioni aggressive e delle sue punizioni); con mia madre riesco a lasciarmi andare di più (inteso che nei momenti di frustrazione, tristezza o sconforto mi lamento con lei). C’è da dire anche che mia madre è anche più “manipolabile” e forse è per quello che ho gioco facile con lei e posso comportarmi così con lei, non so.
Ho fatto psicoterapie con terapeuti uomini e donne e ho notato che io “cambio” un po’ a seconda del fatto che abbia davanti un uomo o una donna. Per quello che riesco a capire delle mie reazioni, mi sembra di riuscire a entrare in “confidenza” più con le terapeute donne; è quasi come se sentissi che posso “dominare” una terapeuta donna, mentre con un terapeuta uomo sono più “sottomesso” e “servile” e ho paura di dire quello che penso/provo davvero. Come se con un terapeuta uomo, fossi un po’ preoccupato di fare “bella figura”, di apparire meglio e migliore di quello che sono, di avere una sorta di pudore nel farmi vedere “psicologicamente miserabile”, insomma non voglio farmi vedere più debole e inferiore di lui, mentre con una terapeuta donna questo generalmente accade meno, è come se mi sentissi più “libero” con una terapeuta donna. Ma sono solo mie idee e supposizioni, non so, non ci capisco niente e non so proprio cosa fare e pensare.
Tutte queste considerazioni mi stanno mettendo ancora più in crisi adesso, dal momento che, nelle prossime settimane, dovrò decidere se continuare con il terapeuta nuovo (che è un uomo) oppure tornare dalla mia ex terapeuta donna. Sono veramente in crisi. Non so cosa fare. Non so se, per la mia situazione, sarebbe meglio un terapeuta uomo o donna.

La saluto e la ringrazio

Risposta del Dott.Zambello: Non lo so neache io. Perché dovrei saperlo? Ne parli con il suo terapeuta. Decidete assieme.


Aggiunto: Settembre 21, 2020
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Domanda allo psicoterapeuta:


Dottor Zambello quando diceva all'altro paziente che la sessualità è una favola misteriosa lo diceva per consolare tutti quelli che come me hanno problemi con la sessualità o davvero la sessualità è una favola misteriosa?

Risposta del Dott.Zambello: La sessualità è un'espressione della nostra libido, cioè delle a pulsione al piacere, alla gioia.


Aggiunto: Settembre 21, 2020
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Domanda allo psicoterapeuta:


Dott. Zambello, aiuto. Sono stanca, tanto. Fisicamente e mentalmente. Sono mamma di due bimbi di 5 e 9 anni, un compagno da15 anni con cui tutto va bene e una madre di 70 che mi angoscia. Non ce la faccio più a sopportarla. Forse può essere brutto da dire e se ne parlo con qualcuno non riesco mai a farmi capire. Mia mamma è il mio casino peggiore, sono andata in terapia 3 volte. Le prime pensando che il mio tormento fosse causato da mio padre (inculcato da lei per anni e anni) ma ho capito che non era Lui il problema.
Si sono separati nel peggiore dei modi quando avevo 10 anni e mi hanno usata da sempre e per sempre come arma da guerra.
Lei da subito ha avuto svariati compagni che piombavano a casa nostra anche in piena notte, discoteche,balere..lasciandomi sempre dalla nonna materna e poi da sola. Ad un certo punto trova un compagno fisso che le ha fatto dimenticare tutto. Me e la famiglia. Le ferie erano solo con lui, le feste solo con lui (un natale mi ha lasciata completamente sola a casa, svariati compleanni anche..),le serate solo con lui. Ho passato un'adolescenza solitaria, senza guida, senza aiuti. Ho conosciuto brutti giri, brutta gente. Poi l'incontro con mio marito e l'arrivo dei miei figli mi ha salvata.
Il suo compagno però dopo pochi anni è mancato e mentre fino ad allora io contavo meno dello zero, dalla morte in poi le è venuto un attaccamento morboso che io mal sopporto.
Ovviamente racconta a tutti che lei è sola e poverina e io la cattiva. Sono stufa e direi che la parola che piu mi rappresenta è "schifata". Non perde occasione per parlar male di me anche con amici e parenti ma anche con mio marito se capita.
Le dico solo che lo scorso anno, dopo insistenze varie, abbiamo passato una festa da lei e quando siamo arrivati mi ha subito detto che nel pomeriggio avrebbe portato bambini e genero a vedere una festa e io (che non potevo camminare causa incidente) lì avrei aspettati a casa. Cioè.. Io rinuncio ad andare dove dovevo con la mia famiglia, e lei non si fa il minimo scrupolo nel pensare di lasciarmi a casa sola durante una festa.
È un continuo lanciarmi frecciate sul venire a vivere da noi, lo fa scherzando per poi dire che era una battuta, ma intanto lo fa... Di continuo e la cosa mi crea uno stress assurdo.
Se organizziamo una vacanza, almeno una decina di volte riesce a dire ai miei figli "e la nonna non la portate? Vengo anche io? Posso venire? Per me non c'è posto?".
Questo mi crea ansia, stress e nervoso. La mia psicologa mi aveva definito una claustrofobica relazionale.. Mi sento il suo peso addosso e non è giusto. Mi ha cresciuto come una selvatica solitaria che per sopravvivere ha dovuto imparare a farsi amica della solitudine assoluta e adesso vuole infilarsi a tutti i costi in ciò che mi sono creata a fatica.

Risposta del Dott.Zambello: Faccia la sua vita, segua la sua famiglia. Ma non discuta con sua madre, non serve. Ella penserà sempre di aver fatto tutto ciò che poteva. E, forse, è vero.


Aggiunto: Settembre 20, 2020
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Domanda allo psicoterapeuta:


Dottor Zambello lei crede che i social media abbiano all'interno delle insidie che portano altre insidie relazionali tra le varie persone iscritte a questi?

Risposta del Dott.Zambello: Non conosco il problema


Aggiunto: Settembre 19, 2020
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Domanda allo psicoterapeuta:


Dottore che fare quando il paziente attraversa un grande momento di stanca? Grazie

Risposta del Dott.Zambello: Lo chiede cpme paziente o come collega?


Aggiunto: Settembre 18, 2020
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Domanda allo psicoterapeuta:


Buongiorno dott. Zambello, la aggiorno sull'andamento della nuova psicoterapia che ho intrapreso.
Ho fatto anche la seconda seduta e il terapeuta mi piace, mi sembra di trovarmi bene; nonostante ciò, continuo a pensare alla mia ex terapeuta (come le scrivevo nella scorsa domanda), a volte mi viene voglia di tornare da lei (nonostante mi trovi bene con il nuovo terapeuta). Non so cosa fare.
Ovviamente, intendo fare tutte le sedute "preliminari" con il nuovo terapeuta e solo dopo prendere una decisione.
Sono abbastanza in ansia: ho paura di fare la scelta sbagliata, sia che torni dalla ex terapeuta, sia che rimanga con il nuovo terapeuta. Se può, mi può dare un consiglio per stare più tranquillo in questa fase?

Risposta del Dott.Zambello: Innanzitutto faccia le tre sedute e poi, ne parli con il suo terapeuta. Capirà con lui cosa fare.


Aggiunto: Settembre 17, 2020
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Medico psicoterapeuta e psicoanalista


Dott. Renzo Zambello
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