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Domanda allo psicoterapeuta:


scusi non ho capito cosa vorrebbe dirmi

Aggiunto: Maggio 1, 2012
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Domanda allo psicoterapeuta:


Salve,non è la prima volta che le scrivo,volevo chiederle se lei mi crede nel momento in cui le dico che non sento il bisogno di autorealizzarmi e che per me è difficile essere curiosa.Ho solo rarissimi momenti in cui lo sono...il mio psicoterapeuta dice che io ho questo bisogno ma spesso non lo sento.

Risposta del Dott.Zambello: Gent.ma Valentina,
mi crede se le dico che io credo a tutto? Poi, va verificato. Ad esempio mi chiedo ma che gliene frega a lei di realizzarsi? Forse che la mia gatta si pone questo problema ma, anche i "poveri di spirito" non se lo pongono e, sono beati.
Scusi ma, perché viene a "curiosare" nel mio blog?


Aggiunto: Maggio 1, 2012
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Domanda allo psicoterapeuta:


Quindi lei consiglia di rivolgermi ad uno psicologo? Grazie ancora.

Risposta del Dott.Zambello: Ad uno psicoterapeuta.


Aggiunto: Aprile 26, 2012
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Domanda allo psicoterapeuta:


Salve dottore, mi chiamo Edoardo e ho 18 anni ed è da Gennaio che mi trovo in uno stato di confusione mentale continuo. Non riesco più a studiare, mi sembra di avere le vertigini, ho dovuto ricominciare a usare gli occhiali (che non usavo più perché trovavo fastidiosi) e ho mille altri problemi che non riuscirei neanche a descrivere tutti. Sono un tipo molto ansioso e mi vengono ogni tanto degli attacchi di panico, o almeno io credo che siano tali. Ho molta paura di avere un tumore al cervello o qualcosa di simile. Ho fatto controlli al cuore e analisi del sangue e risulta tutto normale, ma io vorrei fare una tac alla testa anche se il mio medico curante dice che è assolutamente inutile. Però io non riesco quasi più a vivere. Probabilmente ho sbagliato a scrivere qui, ma non sapevo che altro fare. Spero comunque che lei riesca a darmi un qualche aiuto. Grazie.

Risposta del Dott.Zambello: Gent.mo Edoardo,
se lei ha voglia le consiglio di vedersi il mio video:Ipocondria e psicoterapia http://www.youtube.com/watch?v=EMJf6YJveNs
Non so se troverà una risposta alla sua ansia ma sappia che per me il suo disagio è uno dei più importanti in psicologia.
Ho detto psicologia, non psichiatria


Aggiunto: Aprile 26, 2012
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Domanda allo psicoterapeuta:


La ringrazio , avevo il sentore che la colpa fosse mia ... devo solo cercare di vederci un po più chiaro nei miei pensieri , forse andrò da un psicologo.

Aggiunto: Aprile 26, 2012
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Domanda allo psicoterapeuta:


chiedo scusa non ho capito la risposta???????

Risposta del Dott.Zambello: Scusi lei, ma il guestbook ha invertito le risposte. la sua è stata sostituita con quella di chi l'ha seguita. Comunque, le dicevo che io non sono un farmacologo ma che considero la sua indicazione poco corretta. Il lithium è un farmaco molto delicato. Funziona solo all'interno di un range molto ristretto. Al di sotto di quello non funziona, al di sopra è fortemente tossico.
Non ha caso chi fa la terapia con il litio viene continuamente monitorato


Aggiunto: Aprile 26, 2012
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Domanda allo psicoterapeuta:


Salve Dott. Zambello , ho 30 anni e da un po sono molto depresso. Circa 20 mesi fa dopo una relazione di quasi 4 anni con una ragazza ho avuto con lei un figlio. Dopo la gravidanza lei è entrata in depressione post parto io sono andato a vivere a 100km di distanza per questioni lavorative e lei con i suoi genitori in casa con il bambino, perché appunto lei ha bisogno della mamma per crescerlo da sola non ce la fa.Abbiamo provato a stare insieme ma lei voleva stare a casa sua. Dopo 3 mesi che era nato il bimbo mi ha lasciato in un modo terribile da un momento all'altro con una telefonata , dicendomi non chiamarmi più io tanto non ti rispondo. Ti denuncio pe stalking ecc Premetto che non ho mai fatto stalking per altro siamo anche distanti . Ho sempre pensato che dietro questo suo cambio di emozioni nei miei confronti ci fosse lo zampino della mamma , ultrapossessiva con il bambino e delle amiche e amici. . Non lo so sembrava che ci fosse una cospirazione contro di me . Comunque mi è caduto il mondo addosso ho rinunciato anche alla paternità , ho perso i miei progetti di vita , lei e mio figlio, poi il cambio di professione lo stress gli avvocati .Insomma dopo quella telefonata non mi ha risposto più a mail telefonate e messaggi solo se chiedo del bambino mi risponde con frasi che si ripetono sempre uguali non so dove trova la costanza di essere così in modo cosi ossessivo. Ha iniziato a perseguitarmi , per una anno ogni volta che sono andato li a trovare il bimbo urlava , mi ha fatto ogni tipo di ostruzionismo, mentre i genitori di lei sono sempre sereni e gentili con me ( sec me fingono). Poi è voluta andare dall' avvocato perché diceva che doveva regolare le mie visite che bisognava regolare tutto . Voleva che io andassi 2 volte al mese , pernottamento non se ne parla ...potevano tenerlo tutti il bambino , baby sitter , parenti ...tranne.Insomma tutti i sogni di paternità di avere un bimbo crescerlo ..tutto distrutto , poi io l' amavo e mi è mancata tantissimo. E sono rimasto solo con tante responsabilità in più ho avuto anche idee suicidarie , stavo lontano dai balconi avevo paura che con un raptus mi sarei buttato.Adesso guardo dal balcone e mi dico col cavolo che mi butto, forse un po di luce sta tornando ma è molto flebile. Ho pensato anche che avesse un altro ma lei non mi risponde se chiedo per sapere se il bambino oltre al nonno ha un altra figura maschile che frequenta. Lei mi tratta come un oggetto. Ho letto anche alcune sue mail che mi hanno fatto rimanere malissimo c' era scritto non l' ho mai amato. Insomma ho capito che per 4 anni mi ha preso per i fondelli approfittando della mia casa visto che abitavo da solo e per togliersi un po da casa sua . Oggi però dopo tanti mesi sono ancora depresso. La penso ancora tanto vorrei vederla fare qualcosa con lei e il bimbo, penso anche ai suoi eventuali nuovi ragazzi che frequenta è se ci penso ci resto male e insomma mi sembra di non riuscire più a uscire da questa situazione. Però non riesco più a pensare ad una nuova vita , non riesco a togliermi lei dalla testa .Vorrei non doverla piu vedere e invece ci tocca incontrarci per il bambino. E quando parlo alle persone di questa situazione che lei dopo 3 mesi mi ha lasciato mi guardano tutti come per dire poveraccio! A mio figlio oramai non ci penso quasi più. Ieri sono partito per poterlo tenere oggi, ero per strada vicino casa sua e le ho detto senti passo a fargli un saluto dieci minuti e vado via poi ci vediamo domani posso ? mi scrive si fai come vuoi , arrivo lì e si mette ad urlare come un pazza davanti al bimbo naturalmente ..lui era sereno ma è ancora piccolo mi ha anche sorriso, ma non so in questo clima domani cosa penserà di me per altro ci vediamo 4 volte al mese senza pernottamento in totale ci passo 30 ore al mese poco piu di un giorno. La mia vita è un incubo. E penso ancora a questa donna , forse spero ancora di poter recuperare un giorno di recuperare con lei e tornare a frequentarci come una volta . Credo di essere molto depresso e vorrei riuscire a togliermela dalla testa infondo sono passati quasi 2 anni. Secondo lei posso venirne fuori o comunque un po mi devo rassegnare e accetare che la realtà della mia vita è questo schifo e se si da dove posso iniziare ?

Risposta del Dott.Zambello: Gent.mo Giovanni,
la sua storia è difficile e triste ma lei la complica ancora di più. Continua a negare la realtà: sono passati due anni, lei a quella donna non piace più. E' da questa realtà che deve partire per mantenere l'unico rapporto di cui ha diritto e dovere: quello con suo figlio. Se lei accetta questo, sicuramente riuscirà ad essere più presente con lui, meno ossessivo con la sua ex e, rendere possibile l'incontro con un'altra donna.


Aggiunto: Aprile 25, 2012
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Domanda allo psicoterapeuta:


buonasera dottore, volevo chiederle se e' possibile confondere gli effetti che possono provocare delle pasticche(droga) su un essere umano con un disturbo dell'umore o di personalita'.da "ignorante"credo che se il problema fosse stato provocato davvero da una pasticca il soggetto non guarirebbe con una cura farmacologica di litio!!o sbaglio??grazie mille!!

Risposta del Dott.Zambello: Gent.ma Signora,
io non sono un farmacologo ma considero la sua indicazione poco corretta. Il lithium è un farmaco molto delicato. Funziona solo all'interno di un range molto ristretto. Al di sotto di quello non funziona, al di sopra è fortemente tossico.
Non ha caso chi fa la terapia con il litio viene continuamente monitorato


Aggiunto: Aprile 25, 2012
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Domanda allo psicoterapeuta:


Ho capito :-)
Tuttavia, sicuramente in questo caso sono riuscita a salvarmi dalla trappola inconsapevole di un terapeuta che nei pazienti cerca probabilmente di riempire un vuoto nell'autostima e nell'identità. Non sono una terapeuta ma credo che un percorso di cura/consapevolezza debba portare la/il paziente ad elaborare il proprio modo di essere e non di aderire al pensiero del terapeuta nè ad idolatrarlo. Per il terapeuta si può provare affetto, stima e gratitudine ma non arrivare all'eccesso dell'adorazione e dell'obbedienza cieca. Inoltre mi sono fatta l'idea che paziente e terapeuta non debbano essere troppo distanti quanto a visione del mondo, etica e nel mio caso approccio teorico. Il paziente ha il diritto di dissentire anche relativamente a sfumature teoriche e non è utile sentirsi accolti nella propria differenza/sentendo di dover restare però comunque entro certi canoni, fedeli tutto sommato a un pensiero.
Cercherò di scegliere a chi affidare la mia interiorità con cura, pur essendo consapevole che non esistono terapeuti, persone o relazioni perfette ma credo di meritare un confronto migliore di quelli scelti finora.
Un saluto e grazie per la risposta.


Aggiunto: Aprile 25, 2012
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Domanda allo psicoterapeuta:


Gentile Dott.Zambello,
Ho 31 anni e sono psicologa ma non lavoro. Circa un anno fa il terapeuta che mi seguiva (junghiano) ha interrotto praticamente all'improvviso la terapia che durava da 7 mesi "restituendomi" in maniera violentissima aspetti del transfert che con estrema fiducia avevo verbalizzato. Ha proprio utilizzato questi elementi per farmi male e mi ha liquidata con una tristissima battuta a tematica sessuale. Tutto ciò perchè in quel periodo io ero molto provocatoria e cercavo di fargli vedere tutte le sue contraddizioni...incluso il fatto che lavorava a nero! Mi ha detto più volte che io sono aggressiva e maleducata e che non gli stringo la mano e che lui "ama i suoi pazienti e loro lo adorano e lo rispettano...tranne me". Questa frase mi è sembrata tipica di una personalità narcisista: io credevo che dietro le provocazioni e la rabbia dei pazienti si possa leggere una richiesta di aiuto e invece lui l'ha presa come un attacco unicamente personale.
In ogni caso interrompere la terapia in questo modo e sparire senza essere più disposti a un confronto a me è sembrata una forma di violenza. Ho provato a ricontattarlo ma è stato molto evasivo. I miei colleghi mi hanno consigliato di non segnalarlo all'ordine perchè non ho prove.
Siccome ero disperata sono tornata dal terapeuta che mi seguiva prima di lui (transpersonale) ma ci vado ogni tanto e ho perso la fiducia in me e negli altri più di prima. Non riesco a prendere in mano la mia situazione professionale e per fortuna riesco a curare degli interessi culturali e le amicizie. Ma non basta.
Da un anno ciclicamente sto male, ho fortissimi mal di testa e piango sempre.
Ho pensato che potrebbe aiutarmi ricominciare la terapia con un terapeuta più serio nell'ambito di un percorso strutturato e di formazione (scuola di specializzazione) e poter canalizzare queste energie disperse. Mi interessa l'approccio psicodinamico relazionale. Però non sono sicura di voler prendere questa strada, sono confusissima e quando è proprio il terapeuta a venire meno è dura. Ho paura di fare confusione perchè quella era per me la terza terapia a medio termine. Sono molto preoccupata ma voglio risolvere questo problema.
Cordiali saluti

Risposta del Dott.Zambello: Gent.ma Meri,
se continua così "stenderà" tutti i terapeuti della sua città. Con conoscenza mi dimostra di quanto fosse inadeguato l'ultimo collega. Può darsi, lei sa bene che essere terapeuti non vuol dire avere risolto tutti i propri problemi ma a lei, che le serve smascherare l'inadeguatezza di chi la sta aiutando?
Lei avrà sempre la capacità, possibilità di "far interrompere" qualsiasi terapia. Fare una psicoterapia significa volere, essere capaci di mantenere un rapporto che sarà sempre imperfetto.


Aggiunto: Aprile 25, 2012
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