Nevrosi Ipocondriaca e psicoterapia dinamica.

Nevrosi ipocondriaca
Nevrosi ipocondriaca

La nevrosi ipocondriaca:  un disagio grave

Nevrosi ipocondriaca : se hanno mal di testa è sicuramente per un cancro al cervello. Se non digeriscono bene è celiachia. Se si sentono stanchi, corrono a fare il test dell’Hiv.

Sono gli ipocondriaci soffrono di nevrosi ipocondriaca.

Sono quelle persone che soffrono di malattie che non hanno. Quelli che interpretano ogni più piccolo sintomo come presagio di un’imminente catastrofe. L’ipocondria è un male in crescita, che colpisce soprattutto giovani tra i 20 e i 30 anni, uomini e donne indifferentemente.  Nella pratica medica è riconosciuta tra il 4 e il 9 per cento dei pazienti. Il problema è che è già piuttosto difficile da curare, in più,  questa nevrosi ha trovato un alimento ideale nel web. La classica enciclopedia di medicina è andata in soffitta, soppiantata da una marea di informazioni sanitarie dalle origini più diverse e incontrollate. Tutte raggiungibili all’istante con pochi click.

Il Cyber-condriaco.

Chi soffre di nevrosi ipocondriaca nel nuovo millennio diventa dunque un cyber-condriaco.  Alla prima manifestazione sospetta, non resiste alla tentazione e si immerge nell’internet alla ricerca delle possibili cause

Il sondaggio: quanti soffrono di nevrosi ipocondriaca

 Un sondaggio statunitense condotto telefonicamente lo scorso giugno rivela i numeri di questa passione.  In due anni le persone che hanno cercato spesso o qualche volta informazioni sulla salute sono aumentate del 37 per cento, e nel 2007 in America hanno raggiunto i 160 milioni.

Harris Interactive, l’agenzia che ha condotto la ricerca, li definisce cyber-condriaci, e dice che sono ormai il 66 per cento della popolazione online.

Utilizzo della rete.

Per l’istituto di ricerca però la parola comprende in realtà sia persone che sfruttano  internet solo come una fonte di informazione in più.  Magari per prepararsi al colloquio con il medico, o per curiosità.  Sia persone che navigano in modo compulsivo e frequente sui siti di salute, queste ultime sarebbero il 26 per cento degli internauti Usa. Il sondaggio ha indagato anche se le informazioni reperite su internet entrano poi a far parte dei colloqui con il medico curante.  Qui i cyber-condriaci si dividono in due parti.  Una risicata maggioranza effettivamente discute con il proprio dottore le notizie che ha trovato  o viceversa approfondisce in rete ciò di cui ha parlato in studio.  Il restante 42 e 45 per cento, invece, dichiara di non aver mai condiviso con il medico le proprie scoperte.

NEVROSI IPOCONDRIACA: MEGLIO NON SAPERE

Ovviamente quest’ultimo atteggiamento è quello più a rischio perché qualunque notizia medica, anche la più accurata e affidabile, non può essere interpretata senza le conoscenze giuste.  Tanto meno applicata al proprio caso o trasformata in auto-diagnosi. Per non parlare poi dei siti decisamente fuorvianti che per ignoranza o per dolo, inducono credenze assolutamente false. Da evitare senza esitazioni quelli che uniscono articoli pseudo-scientifici alla vendita online di preparati e medicinali. O che riportano informazioni non datate e non firmate, o ancora che non permettono di risalire all’intestatario del sito. Ma chi sa di avere un’inclinazione anche lieve all’ipocondria,  suggeriscono gli esperti,  è bene che si trattenga del tutto dal navigare.

Di Francesca Martino

da:http://www.corriere.it

Commento del Dott. Zambello

La nevrosi ipocondriaca è una cosa seria e non interessa solo gli americani, purtroppo. Tantissime persone sono colpite da questa nevrosi che tende ad essere pervasiva e aumentare continuamente. Alcuni vengono letteralmente sopraffatti dalla nevrosi ipocondriaca e vivono di fatto come ammalati.  Passano il loro tempo a documentarsi su internet a fare esami clinici, visite mediche e  ore, ore al Pronto Soccorso. Sono ammalati. Ammalati di Nevrosi ipocondriaca.

L’andamento clinico della nevrosi ipocondriaca

Purtroppo la nevrosi si autoalimenta e tende ad invadere l’Io.

Piano, piano il soggetto non pensa ad altro che alla sua probabile malattia. Bisogna intervenire. Il disagio ha delle origini psicologiche molto antiche e solo una psicoterapia dinamica può rimuovere o per lo meno, alleviare,   la situazione nevrotica.

 

Di Renzo Zambello il libro:  ” Ricordi e riflessioni di uno psicoanalista”   Ed.  Kimerik
Ricordi e riflessioni di uno psicoanalista.
Contatti:

Lo studio è in via Amico Canobio 7, CAP 28100 Novara.  Cellulare 3472282733, e sarà aperto dal lunedì al venerdì dalle ore 8 alle ore 19 .

Dr. Zambello

www.zambellorenzo.it

Medico Psicoterapeuta Psicoanalista Junghiano di Novara

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