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Domanda allo psicoterapeuta:


Sono in uno stato di ansia indeterminata e depressione di base; soffro d'insonnia intermedia con continui risvegli; assumo su prescrizione dello psichiatra 5 gocce di Lorans prima di coricarmi em'induce il sonno in 5-10 minuti, ed assumo, con la stessa occasione 10 gocce di Minias che hanno sostituito 1 cp di Imovane che non faceva più effetto. Con 10 gtt di Minias, effetto scarso e nullo, lo psichiatra suggeriva 15 gtt per 3 gg; dormo 5-6 ore ma al mattino sto male , sonnolenza diurna, deboleza arti inferiori. cos afare), Grazie.

Risposta del Dott.Zambello: Gent.mo Romano,

non la conosco e non sono in grado di dare una valutazione alla terapia proposta. Posso solo dirle, in maniera puramente teorica che in presenza di uno stato depressivo che si esprime anche con la difficoltà di un sonno tranquillo é poco utile intervenire con farmaci sedativi o ipnotici ma è più efficace usare degli antidepressivi.


Aggiunto: Febbraio 16, 2012
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Domanda allo psicoterapeuta:


sì mia figlia va ancora dallo psicoterapeuta,però dice che anche se si trova bene non serve perchè lei non collabora,dice che sono arrivati a un punto di stallo.Poi non so se possa servire ma volevo aggiungere che passa molto tempo al pc o legge o guarda la tv e che non è figlia unica.
Ha 1 fratello e 1sorella più grandi entrambi vanno all'università,vanno piuttosto bene,e in modi diversi hanno 1 loro vita sociale e propri interessi

Risposta del Dott.Zambello: Signora, non posso, non sono in grado di dare valutazioni sul funzionamento della sua famiglia e tanto meno della terapia che fa sua figlia ma, le ripeto, non deve fare lei la psicologa. Decidete, poche cose, assieme e poi "pretendete" che siano rispettate. Il vostro compito, come genitori, é di arginare "l'onnipotenza" autodistruttrice dei figli.


Aggiunto: Febbraio 15, 2012
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Domanda allo psicoterapeuta:


Egr. Dott Zambello, volevo un suo prezioso consiglio sul comportamento da me adottato. Ho un nuovo compagno, di cui sono perdutamente innamorata. Ho avuto un precedente compagno, cui ho ripetutamente tradito. Il mio compagno attuale ha voluto sapere il mio passato per niente limpido e io gli ho confessato tutto..lui dapprima é rimasto male dei miei trascorsi, ma poi ha apprezzato la mia sinceritá. Solo che c'é una cosa che mi logora da dentro, che mi fa stare male e sentire bugiarda..non gli ho detto un mio trascorso scabroso di cui non vado fiera, anzi ho vergogna a dirglielo mi riterrebbe una poco di buono!!!! Solo che questo non mi dá la completa sincerità che lui vorrebbe da me....STO MALE DOTTORE, soffro d'ansia perché mi sento bugiarda verso lui...ho anche meditato di dirglielo per essere sincera...ma é una cosa che mi farebbe apparire quella che in realtà non sono...anzi che non sono più!!!!!! Mi aiuti soffro d'ansia per questa cosa mi sento una ladra.....mi sento COLPEVOLE di questa cosa tenuta mio malgrado nascosta!!! Mi aiuti la prego.....grazie

Risposta del Dott.Zambello: Che sciochezza Paola, la pretesa di essere "tutta sincera". E' una ingenuità inutile che darebbe solo dolore al suo ragazzo che si troverebbe a dover "digerire" qualcosa che non c'é più. Vede, noi dobbiamo sentirci responsabili di quello che facciamo ma, questo non significa che dobbiamo "rovesciarlo" sugli altri così che ce ne liberiamo. No, deve rimanere in noi rispettando chi ci sta vicino che significa: non fare portare agli altri i nostri pesi. E' lei che deve valutare la sua vita e, se oggi dice: sono diversa, bene, ne deve essere orgogliosa ma, deve rimanere in lei.


Aggiunto: Febbraio 14, 2012
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Domanda allo psicoterapeuta:


salve,
sono mamma di una ragazza di 19 anni e ho 1 problema,o meglio mia figlia ha un problema.Da quando ha finito il liceo,con molta difficoltà,si ostina a non voler far nulla,sta tutto il giorno in pigiama,si sveglia quasi alle 12,mangia a dismisura,ha lasciato l'università,ogni tanto si rimette a studiare,sembra convinta e dopo 2giorni neanche molla.Non vuole neanche lavorare,non sa cosa fare è piuttosto indecisa e pensa dipotersi bloccare anche in altre cose.Non ha progetti e nemmeno 1 vita sociale,non esce quasi di casa.
Noi non sappiamo bene cosa fare,segue anche uno psicoterapeuta da qualche anno ma non esce dalla situazione,ha avuto una depressione ma l'ha superata.
Secondo lei come dovrebbero comportarsi de genitori?Qualche volta è pacata e collaborativa,ma qualche volta è aggressiva,sembra odiarci.
Quanto secondo lei sarebbe sensato sbattere fuori di casa un fglio,mettergli dei paletti non so.Lei cosa farebbe se sua figlia si comportasse così?Sarebbe utile parlare con lo psicoterapeuta?
Grazie

Risposta del Dott.Zambello: Non ho capito ma, ci va o non ci va dallo psicoterapeuta.
Farla aiutare psicologicamente, se la figlia ne è convinta è un passo importante. Voi però, non dovete fare gli psicologi, dovete fare i genitori ed è compito dei genitori mettere dei "paletti", contenere i figli anche rispetto a comportamenti accidiosi che poi non sono altro che auto distruttivi. Contrattare con lei un programma, delle tappe, possibili, condivise e poi, fatele rispettare, con impegno e polso fermo.


Aggiunto: Febbraio 14, 2012
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Domanda allo psicoterapeuta:


Le mie osservazioni a proposito dell'omosessualità.
1) perchè ogni volta si mettono in mezzo gli animali? “anche negli animali ci sono soggetti omosex” citano molti. Ok ma noi siamo esseri umani…..Inoltre il fatto che il fenomeno si verifichi anche nel mondo animale non significa che è una cosa “normale”

2) Contrariamente a quanto detto in uno dei commenti a me risulta (basta leggere i giornali…non è che ci vuole molto) che una buona parte (non dico tutti ma sicuramente una gran parte) delle persone omosessuali hanno avuto problemi familiari e sono vissuti in contesti sociali non ottimali. Molti infatti hanno genitori divorziati, mamme che comandavano troppo in casa reprimendo la figura del papà e altre cose simili. Ora non dico che sia sempre così ma è stupido negare che una grossa fetta omosessuali lo diventa a seguito di squilibri interni causati da circostanze familiari.

Infine, per il dott. Zambello, dato che cita Gesù, la prego, da abituale lettore di tutta la bibbia, a informarsi meglio su quale fosse TUTTO il pensiero di Gesù…
Mi fermo qui su questo punto perchè se non si è cristiani è inutile parlare di peccato e cosa ne pensa Dio dato che la cosa non interesserebbe e nemmeno sarebbe creduta.

Personalmente comunque per me l’omosessuale può vivere come vuole la sua vita però non forzi gli altri ad accettare le sue scelte e specialmente a chiedere diritti assurdi come l’adozione di bambini o la procreazione in modi strani. Se sei omosex non puoi avere figli col tuo compagno/compagna. Accetta la cosa e basta. Un figlio fatto col tuo sperma o il tuo ovulo sarà pur tuo ma non certamente anche dell’altro/a.

Risposta del Dott.Zambello: Signor Carmine,
lei generalizza troppo. Mi creda, ci sono omosessuali che hanno avuto "problemi" con la madre o il padre altri dove non è possibile riscontrare particolari tematiche di questo tipo. D'altra parte si è mai chiesto perchè molto spesso, in famiglie numerose con più figli maschi, è possibile riscontrare che uno dei fratelli è omosessuale. Le sembra possibile che sia facilmente riportabile a difficoltà genitoriali?
Si fa riferimento agli animali semplicemente perchè persone come lei definiscono l'omosessualità non naturale. Ma perchè? Solo su presupposti etici o morali.
Non sono un teologo ma non mi sembra che Gesù abbia condannato espressamente l'omosessualità. Dove lo ha letto nei Vangeli?
Anche io ho dei dubbi sulla utilità di una maternità o paternità all'interno di una coppia gay ma, lascio la totale libertà e vorrei che fosse rispettata anche dagli altri, soprattutto dalle istituzioni.


Aggiunto: Febbraio 14, 2012
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Domanda allo psicoterapeuta:


mi chiamo marco vorei sapere se decispugliatore noce alla salute con la sua vibrazione o lavorato per 4 anni come giardiniere e o avuto quasi sempre dei bloblemi al cuore la ringrazio per la risposta

Risposta del Dott.Zambello: Mi dispiace ma, non ho proprio capito cosa mi chiede.


Aggiunto: Febbraio 13, 2012
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Domanda allo psicoterapeuta:


Io in effetti ho perso la tecnica nello studio con gli anni,forse anche perchè è calata la mia motivazione ad impegnarmi in quel che faccio,mi trovo spesso in difficoltà anche nel solo decidere come prendere appunti,o come organizzarmi lo studio,a volte vado in ansia perdendo di vista l'obbiettivo e riducendomi a fare cose inutili per placarla e per poi accorgermi che non mi sono servite quelle cose,ma faccio fatica ad ammettere a me stessa quando faccio qualcosa di inutile.Sapevo che sarebbe stato 1 mio punto debole perchè il mio rendimento è calato nel triennio terminale del liceo,mentre prima andavo molto bene,è come se avessi disimparato a studiare.Non riesco ad avere polso,a essere sincera con me stessa molto spesso,come se infondo non volessi raggiungere la meta.

Risposta del Dott.Zambello: Alessia, perchè non si fa aiutare? Ci sono livelli diversi: medico, si faccia prescrivere un leggero antidepressivo dal suo medico; pratico, inizi a studiare con un compagno, compagna, ripetendo molto quello che ha studiato; psicologico, faccia una breve psicoterapia strategica. Soprattutto, si dia una mossa e la smetta di piangersi addosso.


Aggiunto: Febbraio 13, 2012
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Domanda allo psicoterapeuta:


Buongiorno,
sono una ragazza di 20anni,volevo dirle che da un po' di tempo non voglio credere più in me stessa,premetto che mi è difficile capire cosa mi piace e cosa no,pensavo di avere la passione del corpo umano,perchè avevo avuto abbastanza disturbi e ogni volta cercavo di informarmi.poi quando ho dovuto studiarlo mi sembrava 1 macigno,speecialmente anatomia,non avevo più la curiosità.
Comunque quando mi dico di voler essere una bella persona seguendo dei miei parametri(come onestà ,rispetto,giustizia)trovo anche 1 grande energia e riesco ad attribuire importanza a queello che studio,lo sento,voglio impegnarmi,penso al mio futuro e al fatto che io nel mio piccolo possa fare la differenza in questo mondo,in qualunque modo esso sia(dallo spazzino,al medico...purchè sia fatto bene,con serietà e onestà).
IL Punto è che arrivo sempre a 1 certo punto in cui mi tiro indietro,e non capisco perchè e poi mi distacco rimango indifferente a tutto.Per me già fare istruzione,poter fare del bene è qualcosa di bello.
E come se non volessi credere in me stessa,ma non capisco perchè,non penso sia la paura del fallimento o del confronto,non so se è paura dell'ignoto,non riesco a capire proprio cos è.
E distaccandomi arrivo al punto di essere opposta:indifferente e insensibile,e tendo a non prendermi impegni perchè non li farei nel risppetto dell'altro.
Grazie

Risposta del Dott.Zambello: Gent.ma Alessia,
anatomia è un "mattone" anche per gli studenti di medicina che pure sono interessati ad imparare. Poi, se riescono a superarlo, si divertono e imparano ad aggiungere mattone a mattone. Bisogna imparare a superare gli ostacoli, a trovare la "tecnica" giusta per farlo. Ad esempio: è buono non porsi modelli troppo alti che potrebbero diventare irraggiungibili. Imparare a salire facendo un gradino dopo l'altro e superando un po' la frustrazione delle inevitabili sconfitte.
Auguri


Aggiunto: Febbraio 13, 2012
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Domanda allo psicoterapeuta:


Buonasera dottore,
ho 19anni,volevo dirle che da 1po' di tempo non accetto più di vivere,ho perso la mia identità,non voglio più essere nessuno ,nè progettare e non so dirle il motivo.Aspetto che il tempo passi,sono spesso chiusa e indifferente per questa mia consapevolezza di fondo.

Risposta del Dott.Zambello: Gent.ma Alice,
lei DEVE chiede aiuto al suo medico. Le chieda eventualmente di mandarla dallo psichiatra. Non penso che lei sia pazza, penso che lei sia un po' depressa. Sarebbe cosa ottima se lei si rivolgesse ad uno psicoterapeuta.


Aggiunto: Febbraio 12, 2012
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Domanda allo psicoterapeuta:


gentile dott zambello, le scrivo per esporle un mio problema che.Mio figlio di anni 26,proveniente dal brasile ed adottato all'età di 10 anni,ha sempre mostrato difficoltà di relazione con persone della sua stessa età,abbiamo negli anni passati sottoposto questo problema ad altri suoi colleghi,che,anche in seguito a numerose"chiacchierate" con F.,non hanno mai trovato niente da dover essere "curato".Aspetttiamo che cresca,ora mio figlio è grande,a scuola è stato sempre un problema,dopo ora di studio pomeridiane, all'interrogazione non apriva bocca, ha conseguito il diploma alberghiero dopo molti stenti in un istituto privato.Ora dovrebbe lavorare ma si sta ripresentando la stessa situazione,non ha mai mantenuto rapporti con alcuno,finita l'esperienza lavorativa,chiude con il passato,ritorna ai suoi giochi virtuali,che lo mantengono sveglio anche l'intera notte,quando si ritira,e nei quali spende tutti i suoi guadagni.Dottore ,non vorrei dilungarmi,ma spiegare con poche parole mi risulta molto difficile, ci sarebbe ancora tanto altro da dire,penso che lei abbia afferrato,la cosa che salta subito agli occhi è questa sua mancanza totale di progettualità,(viaggi,vacanze studio e lavoro all'estero che noi tante volte gli abbiamo proposto),riguardo al suo futuro.Sono stata troppo prolissa?mi perdoni,grazie.

Risposta del Dott.Zambello: Gent.ma Signora,

a ventisei anni uno e del tutto responsabile della sua vita. Genitori, educatori, medici compreso gli psicoterapeuti possono fare niente se uno non lo vuole, lo chiede. L'unica cosa che voi potete fare è dichiarare la vostra disponibilità ad aiutarlo ma, contattando con lui una modalità, un progetto. Non "regalate" a tempo indeterminato, non serve,


Aggiunto: Febbraio 12, 2012
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Medico psicoterapeuta e psicoanalista


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