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Domanda allo psicoterapeuta:


Mi scusi dottore mi riferisco alla sua risposta a Luca e mi chiedo ma veramente è necessario fare tutti quegli anni di analisi? e poi una curiosità personale, se mi vuole rispondere, chi la l'ha mantenuta in tutti quegli anni che tra l'altro faceva anche l'università? Ho l'impressione che la psicoanalisi sia proprio una cosa per ricchi. Mi scusi, se mi risponde mi fa un piacere.

Risposta del Dott.Zambello: Gent.ma Giovanna,
non parlo mai troppo volentieri della mia esperienza personale, per vari motivi, credo alcuni condivisibili: è bene che lo psicoanalista abbia una vita personale "nascosta". Alcuni dati però sono pubblici e quindi non ho nessuna difficoltà a ripeterli. Non ho avuto nessuno che mi abbia mantenuto, mai, da quando ho compiuto 18 anni. Così durante il periodo universitario lavoravo come portiere di notte e come insegnante di scuola guida. Le due attività mi permettevano di pagarmi l'Università e l'analisi. Poi, una volta laureato ma ancora in formazione come psicoanalista ho fatto il dentista per 15 anni. Stop, non ci sono altri segreti da raccontare.
Era proprio necessario fare tutti quegli anni? Per me si, ma forse sono un po' più "duro" della media. Devo dire, per la verità che non conosco Psicoanalisti che non ci abbiano messo meno di 15 anni di formazione.
Vede Giovanna, dipende sempre da cosa uno vuole. A volte ciò che vogliamo ci impegna a lungo ma, poi quando ci riusciamo abbiamo "la certezza" che ne è valsa la pena.
Io continuo a pensare che l'analisi è sempre un investimento e ognuno investe "il capitale" che vuole.


Aggiunto: Febbraio 11, 2012
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Domanda allo psicoterapeuta:


salve dottore, volevo chiederle una cura di carbolithium da 300 dopo quanto da i primi risultati x un disturbo della personalita'?

Risposta del Dott.Zambello: Il carbolithio é uno stabilizzatore dell'umore e lo si usa negli stati di eccitazione e di depressione, nelle forme maniacali ed ipomaniacali e soprattutto nelle depressioni bipolari.
Per chi prende il Carbolithio é fondamentale monitorare i livelli plasmatici del litio (litiemia). Sono infatti riconosciuti come terapeutici livelli ematici compresi tra 0.6-1.2 mEq/l,; al di sotto di questo range la sostanza non ha effetto mentre al di sopra compaiono effetti collaterali e tossici.
Gli effetti si ottengono tra il 5° e l’8° giorno di terapia.
La terapia con il litio, considerate le forme cliniche per le quali viene impiegato, è spesso protratta per vari anni.


Aggiunto: Febbraio 11, 2012
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Domanda allo psicoterapeuta:


Salve dott.Zambello e' la prima volta che le scrivo io avrei un problema affettivo,convivo da qualche anno e ho anche un bimbo premetto che sono l'unica figlia di genitori separati praticamente incompatibili fin dalla mia nascita ma sono stati insieme per varie ragioni fino alla mia eta adulta ora conducono vite separate da tempo e io vicina alla soglia dei 40 anni forse sto cominciando a risentire di tutte le insicurezze che ho vissuto fin da piccola.Infatti la mia vita sentimentale fin da giovane e' stata sempre a mio malgrado direi confusa fin che poi credevo di avere trovato l'uomo che potesse andare bene per me pero' ammetto che non lo amavo veramente e' stato solo una spece di ancora a cui appoggiarmi e difatti dopo solo 5 anni e pur avendo un bimbo di 4 anni mi sento insoddisfatta e credo anche di provare un sentimento per un'altro uomo single che pero' non mi corrisponde mi aiuti con un consiglio grazie

Risposta del Dott.Zambello: Gent.ma Stellona,
come faccio a darle un "consiglio" che le posso dire? Ho l'impressione che lei vada in cerca di guai. Come volesse ripetere per forza la vita dei suoi genitori che se "se la sono rovinata" per 40 anni e forse non hanno aiutato sufficientemente lei.
La smetta, cominci a volersi bene. Si cerchi un uomo che la ami e che le piaccia. Mi creda, è facilissimo dal momento in cui lei ama se stessa.
Se lo chieda, perchè un uomo dovrebbe amarla se lei non si rispetta?
Che rispetto c'è per se stessa a correre dietro ad uno che non la vuole?


Aggiunto: Febbraio 11, 2012
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Domanda allo psicoterapeuta:


Gent.mo dottor Zambello

Lei ha mai fatto psicanalisi e se sì per quale motivo? Qual'era il suo problema, e l'ha risolto?

Risposta del Dott.Zambello: Gent.mo Luca,
ho fatto 19 anni di psicoanalisi. 7 freudiana (3 sedute alla settimana), 4 sempre freudiana a due sedute alla settimana, 5 anni di analisi junghiana (2 sedute alla settimana, 3 anni di didattica e poi le supervisioni etc.
Ho deciso di fare lo psicoanalista lavorando come operatore nell'Ospedale Psichiatrico di Ferrara. La via era quella di fare medicina e poi proseguire. Così ho fatto iscrivendomi a medicina a 27 anni, laureandomi a 33 e continuando fino a 45 anni. Mi è servito? Faccio quello che mi piace, quello che avrei voluto fare.


Aggiunto: Febbraio 11, 2012
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Domanda allo psicoterapeuta:


salve
volevo chiederle,secondo lei quali sono i prerequisiti necessari perchè un paziente con diagnosi borderline possa guarire?quale sarebbe la terapia più efficace?
grazie

Risposta del Dott.Zambello: Gent.ma Antonella,
la difficoltà più grande con un paziente borderline è la sua costanza terapeutica. E' continuamente tentato ad andarsene, poi lo fa, ritorna, togliendosi la possibilità di trovare veramente una "uscita". Questo non vuol dire che non sia possibile. E' difficile. La terapia è sicuramente quella psicodinamica.


Aggiunto: Febbraio 10, 2012
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Domanda allo psicoterapeuta:


Buonasera dottor Zambello,sono un ragazzo di 20anni,secondo lei una persona infantile per la sua età,che non vuole assumersi le responsabilità che dovrebbe,come può uscire da questa situazione?Ha possibilità di maturare,ritrovare il senso di valori importanti?Il cambiamento può avvenire da 1 giorno all'altro?e da cosa dipende?grazie

Risposta del Dott.Zambello: Da un giorno all'altro non avviene nulla. Tutto richiede tempo, metodo e tanta pazienza. Neppure San Paolo a Damasco cambiò da un giorno all'altro, anche lui, dopo la "folgorazione", andò per anni con chi lo poteva "formare" e poi il "cammino" durò tutta la vita.
A 20 anni un ragazzo ha solo intravvisto la strada, lunga ma, bella.


Aggiunto: Febbraio 9, 2012
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Domanda allo psicoterapeuta:


Affermare che più o meno tutti hanno difficoltà nel loro sviluppo psicosessuale per caso annulla le difficoltà specifiche di ognuno? E’ come dire che un sadico, dato che tutti hanno difficoltà, non è deviato sessualmente, e lo stesso per il masochista e tutte le altre devianze che sono tante. L’ha detto l’Organizzazione Mondiale della sanità? Lo credo, con tutte le lobby omosessuali che vi sono, mi sarei meravigliato del contrario. Anche Basaglia ha detto, in Italia, che la malattia mentale di per sè non esiste ma è imputabile solo alla società borghese, solo che i malati mentali non sono spariti e purtroppo lo sanno solo i loro familiari quanto costa in sofferenza certo modo ideologico di pensare. Ancora con questa polemichetta delle “etichette”?
Personalmente credo che l’omosessualità, quella esclusiva, nasca da una grande paura di “complementarsi” con l’altro sesso, paura maggiore del normale e che non sa sublimarsi in nessun modo(nella religione, per esempio). La si può cantare quanto si vuole, ma tutto il nostro corpo, e la nostra psiche, è fatto per completarsi con quello dell’altro sesso, e se si decide di opporvisi, si può anche raggiungere una qualche soddisfazione, ma essa sarà sempre parziale perché nasce da una rinuncia fondamentale. Se questa ovvia verità non vuole essere accettata è perché si spende una vita a razionalizzare la propria paura e “peste lo colga” a chi toglie il velo mostrando il corpo nudo, anche se parzialmente impotente.

Risposta del Dott.Zambello: Capisco perchè ancora oggi gli omosessuali possono avere difficoltà, sociali.


Aggiunto: Febbraio 9, 2012
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Domanda allo psicoterapeuta:


Grazie mille,spero di tornare a vivere davvero prima o poi...

Aggiunto: Febbraio 9, 2012
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Domanda allo psicoterapeuta:


Buongiorno,ho 25 anni,ho letto alcune cose sul pensiero di Jung,e mi incuriosisce 1 cosa sull'individuazione:lui dice che ognuno di noi su questa terra è venuto con uno scopo,è che per viver bene dobbiamo riuscire a intuire questo scopo e diventare ciò che siamo.Se una persona è molto in crisi con se stessa,non riesce a proiettarsi nel futuro,ad ogni passaggio della sua vita importante che iplicasse 1 scelta si è trovata male e si è affidata agli altri perchè non sapeva lei stessa cosa scegliere,non ha ideali,non si conosce,non sa darsi risposte a interrogativi esistenziali che si pone,non si riconosce in alcuna cosa, cosa dovrebbe fare?
Grazie
salve sono sempre io,volevo dirle che ho percepito la mia anima inaridirsi crescendo:da piccola avevo più principi e ideali,come equità e giustizia,attenzione e interesse per la natura,grande affetto per gli animali e apprezzavo di più lo studio,ero più curiosa...e tutto ciò lo portavo avanti con parole,atteggiamenti,azioni,sentimenti...col tempo crescendo nell'adolescenza tra disturbi alimentari e poi depressione ho perso tutto,sono indifferente a tutto,non sento più 1 giuda etico-morale interiore,non riesco più ad aderire ad alcun chè in modo autentico, a provare sentimenti

Risposta del Dott.Zambello: Gent.ma Rachele,
alcune ferite che riceviamo durante la vita ci possono "stordire" così tanto, quasi a provocare una specie di atassia emotiva. Lei è giovanissima, ha davanti ancora una vita, se vuole può cercare di uscirne. Direbbe Jung: è un suo dovere. La psicoterapia è uno degli strumenti.


Aggiunto: Febbraio 9, 2012
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Domanda allo psicoterapeuta:


Ormai in quest’era di isterismo collettivo, e devo dire le organizzazioni ideologizzate, come quelle omosessuali, non sono inferiori a nessuno, si confonde spesso, se non totalmente la condanna colpevolizzante con l’analisi scientifica dei fenomeni. A nessuno verrebbe mai in mente di incriminarmi se io dicessi che qualcuno ha l’influenza, però se si dice che un omosessuale ha una deviazione del suo sano percorso psicosessuale, allora lì tutti a stracciarsi le vesti, Concordo che c’è un inconscio desiderio di essere benedetti dal super- io in questo atteggiamento, cosa che evidentemente la dice lunga su certe affermazioni di libera e consapevole scelta di “orientamento sessuale”. L’omosessualità non nasce da deviazione psicosessuale? Discutiamone scientificamente, senza anatemi però…

Risposta del Dott.Zambello: No, non è vero. L’omosessualità non è una "influenza" né una deviazione. l’Organizzazione Mondiale della Sanità la considera una normale evoluzione della sessualità umana, peraltro presente anche negli animali, più o meno nella stessa percentuale. Possiamo certo discutere sulle difficoltà che trovano gli omosessuali a vivere la loro sessualità.Perché, questo non vale anche per gli eterosessuali? Lei conosce qualcuno che non abbia avuto delle difficoltà nello sviluppo della sua sessualità? Forse se si smette ad etichettare ideologicamente, si rende più facile la crescita, per tutti, omo o etero, mi creda, non ha importanza.


Aggiunto: Febbraio 9, 2012
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Medico psicoterapeuta e psicoanalista


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